Nasceva il 12 dicembre 1863 il pittore norvegese Edvard Munch.
Precursore della pittura espressionista, dove per “esprimere” comprendiamo il senso totale e avvolgente, “guardare dentro”. Esprimere deriva dal latino, la particella “ex”, che indica moto da luogo con il verbo “prèmere“, che ha lo stesso significato italiano.
Il violento uso del colore
I suoi dipinti sono caratterizzati da una forte violenza cromatica: tra le sue opere più celebri non si può non ricordare il celeberrimo Urlo. La sua attività grafica è da considerarsi altrettanto importante della produzione pittorica, raggiungendo speso un livello qualitativo anche più elevato.
Tanto si è detto e scritto su Munch, la redazione di InLibertà spesso ha esaminato il quadro più noto al mondo; oggi vogliamo ricordare il celebre pittore con un altro dipinto: La donna-vampiro di Munch Vampiro, 1893-94
Munch pone la donna al centro del proprio interesse artistico e culturale; vede la donna come “epicentro di uno sconvolgente mistero sessuale“, di cui avverte tutta la profondità e le molteplici stratificazioni, potremmo dire anche sfumature.
Donna, mistero, vita
Una profondità, quella femminile, che evoca attraverso miti e figure simboliche improntate da un senso di minaccia e di “crudeltà divorante”. In questa maniera nasce nell’artista l’identificazione tra la donna e l’immagine mostruosa del vampiro. L’uomo – secondo Munch – è preso da un senso di “consunzione” ed esce “infranto e disfatto dall’incontro con la donna“.
In altri dipinti, invece, la donna è vista sotto l’aspetto tranquillizzante e sereno della madre o della figlia.
Un omaggio al pittore dell’angoscia, dell’esistenzialismo, nella profondità di intenti; in lui si ritrovano tutti i grandi temi sociali e psicologici del tempo: dall’incertezza del futuro alla disumanizzazione della società borghese, il valore simbolico del denaro e del potere, dalla solitudine umana al timore della morte, dall’angoscia esistenziale al conflitto generazionale, fino alla crisi dei principali valori etici e religiosi. Molto attuale, potremmo dire.
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