Edward Hopper: l’irreale in mostra al Vittoriano

hopperEdward Hopper, dal reale all’irreale, dal 1 ottobre 2016.

Nel nuovo appuntamento espositivo romano, al complesso del Vittoriano, i protagonisti sono circa 60 quadri dell’artista, noto al grande pubblico non solo per “l’iconica produzione pittorica” – come lo abbiamo letto e descritto molte volte – ma anche “per il carattere schivo e taciturno”, sintetizzato con efficacia nell’aforisma: “Se potessi dirlo a parole, non ci sarebbe alcun motivo per dipingere“.  

I suoi personaggi muti, incomprensibili, attendisti, cosa ci vogliono dire ? Forse attendono la realizzazione delle promesse del proprio sogno americano?  Lo ricordiamo tutti, il “grande sogno americano”: attraverso il duro lavoro, il coraggio, la fatica e la grande determinazione poteva esser possibile raggiungere un migliore tenore di vita e la prosperità economica. Trapela, dalla pittura sagace e minimalista di Hopper,  la sensazione che, in situazioni o fatti imperscrutabili ed a tutti noi poco chiari, tutto possa repentinamente mutare e che nulla sia definitivo, “che la frammentarietà del vivere quotidiano non sia altro che la percezione parcellizzata di una superiore e inconoscibile complessità“, come abbiamo letto recentemente in alcune critiche al grande artista statunitense.

Edward Hopper pittore dell’irrealismo e della libertà

edward-hopperEdward Hopper dipinge gli Stati Uniti, ma sono molto diversi dal panorama in cui si muove e dissimili soprattutto, da come siamo abituati ad intenderli e vederli.

La “scena americana” che dipinge comprende oggetti comuni e luoghi familiari, come distributori di benzina, caffè, drugstore, paninoteche, negozi con le vetrine illuminate, uffici, stanze d’appartamento e camere d’albergo in cui compaiono una o due figure.  Spesso anche una donna da sola, un uomo solitario.
Ma ancora più evidente del realismo è l’irrealtà delle sue immagini.

Hopper dipinge e trasforma New York in una “Tebaide di eremiti”, una città deserta, immersa in una “luce geometrica” e profondamente irriconoscibile, irreale. Eppure erano i “ruggenti” anni Venti. gli anni Trenta; la città era quella di Al Capone e di Louis Armstrong, del venerdì nero di Wall Street e del proibizionismo, era la città di Sacco e Vanzetti e delle Ford, del Rockfeller Center e dell’Empire State Building.

La mostra al Vittoriano

hopper-2Edward Hopper in mostra al Vittoriano, aperta il 1 ottobre scorso, resterà fino al 12 febbraio 2017 al Complesso del VittorianoAla Brasini.

La mostra e l’esposizione, realizzate con l’Istituto per la Storia del Risorgimento , in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali , prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York, è una panoramica completa dell’intera produzione del celebre artista americano.

Sono 60 le opere esposte, tra cui celebri capolavori come South Carolina Morning (1955), Second Story Sunlight (1960), New York Interior (1921), Le Bistro or The Wine ShopSummer Interior, interessantissimi studi (come lo studio per Girlie Show del 1941); un percorso che attraversa la sua produzione e tutte le tecniche di questo meraviglioso artista considerato oggi un grande classico della pittura ed uno dei più geniali del Novecento.

hopperPer finire, vogliamo farvi leggere una curiosità: sapevate che Hopper è stato preso “a prestito” da molti grandi del cinema? Per esempio, da Alfred Hitchcock, il mago del brivido, proprio nel suo film più famoso e noto, più eclatante. Nel suo Psycho, uno dei luoghi più tetri portati in scena, il film è proprio preso in prestito da un’opera del pittore americano, ” House by the Railroad” che ha ispirato la casa dietro il motel, dove Norman Bates (il folle protagonista), interpretato da  Anthony Perkins, custodiva il suo grande e terribile segreto (lo scheletro della madre morta e lui che utilizzava la parrucca da donna, ricreandola, riportandola “in vita”).  Proprio quella casa resta nell’immaginario di brividi ed incubi post film.  Terrificante!

Complesso del Vittoriano, via di San Pietro in Carcere, Roma
Dal 1 ottobre al 12 febbraio 2017.
Dalle ore 8.30, il venerdì ed il sabato fino alle ore 22.00

Si ringrazia il sito di Roma Capitale

Si ringrazia il sito Web http: www.prolocoroma.it

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