L’elemosiniere del Papa (di cui peraltro la maggior parte di noi ignorava l’esistenza) nella persona del cardinale Konrad Krajewski (in foto), un signore canuto dalla faccia simpaticissima, ha assunto una coraggiosa iniziativa.
Tra i cittadini, soprattutto romani, serpeggia da sempre e con vivace disappunto una sorta di fastidio verso il Vaticano, il quale – con gravissima e profonda contraddizione con i fondamenti della stessa fede cattolica – mai si priverebbe delle proprie consistenti ricchezze per aiutare i poveri.
Invece si è verificato un miracolo.
Forse un po’ orientato politicamente, ma c’è stato.
Ha deciso di introdursi nella centralina elettrica di un palazzo del quartiere romano Esquilino, occupato dal 2013, e ha ripristinato la corrente elettrica – staccata per la consistente morosità di circa € 300.00,00 – riattivando la luce per 400 famiglie.
Un gesto che crea polemiche…
A parte il naturale clamore genera un evento senza precedenti, che ben presto solleverà altre istanze, il gesto, qualificato da autentica carità misericordiosa, è stato compiuto per rendere dignitose le vite molti bambini e anziani.
Al momento sono collocati in uno spazio comune, una specie di cantiere di rigenerazione urbana concepito nell’ottica del crescente benicomunismo che – secondo alcuni – sta connotando la via politica del futuro.
Ma al piacere di scoprire che l’elemosiniere del Papa si occupa da sempre dei bisognosi che vivono per strada e, in particolar modo, nei paraggi del Vaticano, si contrappone il malumore del Ministro dell’Interno.
Il Ministro Salvini, in un raro caso di interferenza nei poteri della Chiesa – siamo abituati da secoli all’esatto contrario – ha polemizzato il gesto.
In uno dei suoi comizi elettorali del momento, rivolgendosi ai presenti, così affermando: “Penso che voi tutti, facendo sacrifici le bollette le pagate. Se qualcuno è in grado di pagare le bollette degli italiani in difficoltà siamo felici…”.
Un altro mezzo per fare politica?
La politicizzazione della carità è forse un fenomeno nuovo, facilitato dalla velocità del web, che garantisce visibilità, ma c’è anche la consapevolezza delle conseguenze negative delle reazioni di chi si indigna.
Basti pensare al “fenomeno Greta” e alla contestata serietà delle implicazioni argomentative della sua mission.
Certamente il vicepremier ha interpretato il fatto come un attacco politico per favorire le opposizioni. Chissà se il Vaticano ha invece a propria volta operato nella logica di una giustapposizione, sempre politica, ma di promozione cattolica.
Sta di fatto che, al momento, l’atto di carità c’è stato e ha determinato – in concreto – un aiuto grande importanza nella vita di alcune persone che non hanno nulla.
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