Elezioni Presidenziali USA: possibilità “Mail Ballot”

Elezioni USA 2020: Tra i tutti i drammatici problemi creati della pandemia del Coronavirus  si aggiunge anche quello di come gli americani potranno esprimere il loro voto in modo sicuro alle elezioni Presidenziali di novembre.

L’immagine dei cittadini che fanno la fila fuori dai seggi elettorali,  un simbolo della partecipazione democratica alla vita politica, può tramutarsi uno scenario da incubo durante la pandemia. 

Negli ultimi tempi, sono molti i seggi che non sono stati aperti per la paura del coronavirus, annullando di fatto le votazioni, oppure rinviandole.

Laddove si è votato ci sono state lunghe file, spesso con pochissime misure di protezione, sia per i votanti ma soprattutto per chi operava nei seggi.

L’unico dato positivo è quello che i due schieramenti, democratico e repubblicano hanno già scelto i due candidati alla Presidenza e quindi il ruolo delle primarie locali perde importanza.

Si pone il problema se ratificare queste candidature con le famose Convention dei due partiti, a cui  generalmente partecipano una media di ventimila trentamila persone. In epoca di Coronavirus saranno praticamente impossibili da organizzare.

Se la situazione non migliorerà, a novembre, sarà oltremodo complicato e pericoloso far affluire milioni di persone ai seggi, per le elezioni presidenziali.

Per evitare tutto questo una soluzione potrebbe esserci. Il “Mail Ballot”

Negli USA esiste una possibilità di voto definito “Absentee ballot” oppure più semplicemente “mail ballot”  il voto per posta.

Questo sistema garantisce a chi è impossibilitato e recarsi al seggio, per motivi di salute o di distanza, di inviare per posta, la sua scheda elettorale debitamente compilata ad un centro elettorale, che il giorno delle elezioni la scrutinerà.

 Il cittadino iscritto alle liste elettorali  della sua zona, deve fare richiesta della busta con la scheda elettorale entro i dieci giorni prima del giorno delle elezioni. Poi la compila e le invia per posta al centro elettorale che per essere scrutinata deve arrivare  entro le 19.00 del giorno delle elezioni.

Un sistema abbastanza collaudato tanto che si calcola che nelle elezioni presidenziali del 2016 su 136 milioni di votanti, quasi un quarto abbia inviato il suo voto per posta.

La richiesta di aumentare le possibilità di inviare il proprio voto per posta, è stata fatta da molti governatori, ma soprattutto dai  responsabili dei sistemi elettorali.

A questo punto si è pensato ad un disegno di legge che favorisca il voto per posta, con un finanziamento di circa 400 milioni di dollari, aumentando la possibilità di avere una “finestra di venti giorni” per l’elettore, tra la data del ricevimento delle schede e la possibilità di inviarle ai centri elettorali.

Il presidente Trump, ha twittato il suo disaccordo su questa proposta, accusando di brogli il voto  in “absentee”, anche se i dati dicono che questo sistema non sia stato la causa di brogli elettorali.

I democratici accusano i repubblicani di temere, il voto per posta, perché un aumento della partecipazione alle elezioni, favorirebbe il partito democratico.

E’ chiaro che modificare le modalità di accesso al voto in tutto il paese è estremamente complesso, vista la differenza che c’è fra gli Stati nei  loro modelli organizzativi  che sovrintendono e amministrano le elezioni.

Gli Stati devono decidere come saranno le loro schede (formato, colore, nomi dei candidati, le firme registrate ecc) e ottenere l’approvazione dal Servizio Postale degli Stati Uniti, visto che i modelli dovranno essere stampati prima, inviati e raccolti in maniera tutta meccanizzata e supervisionata da codici a barre.

Se il voto per posta può sembrare una soluzione abbastanza sicura, polemiche e preoccupazioni ci sono sulla possibilità del voto on-line tramite la rete.

 Su questo punto sembra esserci un maggiore accordo bipartisan. La paura di una manomissione dei dati, o di attacchi informatici viene ampiamente minacciata, se non data per sicura. Basti pensare alle accuse di influenza dei Russi nelle precedenti elezioni con la vittoria di Trump.

Insomma con una crisi economica galoppante, l’emergenza sanitaria causata dall’’espansione della pandemia, si aggiunge un altro complesso problema politico che deve trovare assolutamente una soluzione.

Non è prevedibile la possibilità di rinviare le elezioni presidenziali, ma soprattutto una bassa affluenza elettorale significherebbe polemiche e poca credibilità di chi uscirà vincitore dalle elezioni.

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