Sul palco un progetto sperimentale di Eugenio Finardi insieme a Raffaele Casarano e Mirko Signorile
Tempo di ripresa delle manifestazioni culturali
L’estate che sta per concludersi probabilmente, per certi versi, verrà ricordata come il “tempo della ripresa” pur se in un clima di incertezza: un virus che continua come una spada di Damocle, una guerra che stenta a cessare e una Italia in piena campagna elettorale dai toni eccessivamente accesi.
In questo clima generale, ciò che si ricorderà come tempo della ripresa sarà questa breve pausa estiva che ha rappresentato per la maggior parte dei comuni d’Italia, piccoli e grandi, la ripresa delle manifestazioni culturali, artistiche ed enogastronomiche, interrotte nel 2020 per effetto della pandemia.
Una parentesi, pur se breve, di ritorno alla normalità che ha visto tantissimi artisti riappropriarsi dei palchi ad esibirsi con i loro concerti dal vivo nelle varie forme e luoghi: dai teatri agli stadi, dalle spiagge alle piazze. Tutto questo ha generato una parentesi di spensieratezza che milioni di persone hanno colto come l’occasione per distrarsi dai problemi quotidiani.
In questo contesto si colloca il Concerto Euphonia svoltosi a Castrovillari, all’interno del Protoconvento Francescano, il 29 agosto. L’evento, patrocinato dal Comune di Castrovillari e dall’Ente Parco Nazionale del Pollino, è stato organizzato dall’Associazione per lo sviluppo socio culturale Antropos in collaborazione con Radio Nord Castrovillari e l’AVIS, che quest’anno compie 30 anni di presenza in questa città avvolta dall’appenino calabro-lucano.
La Manifestazione, giunta alla XV edizione, propone annualmente un progetto musicale specifico con l’intento di creare momenti di socializzazione ed integrazione, annoverando, negli anni, la presenza di cantanti e musicisti di grande spessore.
Euphonia: suite di improvvisazione
In questa edizione 2022 la presenza del cantautore italiano Eugenio Finardi è stata accompagnata dal saxofonista Raffaele Casarano e dal pianista Mirko Signorile, con lui nelle foto, che con la loro “Euphonia” – una suite che incorpora i brani in un flusso ininterrotto – hanno portato sul palco un concerto sperimentale di grande energia ma anche di grande delicatezza e verità emotiva.
Un’esperienza che ha visto i tre artisti proporre un’alchimia musicale ben oltre la normale sequenza di canzoni. Uno stato di consapevolezza e di ascolto superiore da vivere insieme ad altri artisti, come ha sottolineato Finardi sul palco durante le pause della sua esibizione canora. Un progetto che ha ideato durante il lockdown, nel momento esatto in cui cominciava a sentire il desiderio di placarsi e uscire dalla quotidianità del momento.
Il concerto si apre con un classico del cantautore, “L’erba voglia”; poi da lì un susseguirsi dei suoi brani più famosi, accompagnati dal flusso continuo di suoni del pianista Mirko Signorile e dalla tecnica dell’improvvisazione del saxofonista Raffaele Casarano.
Il lessico dei tre artisti
Suoni e stili diversi sono stati il leitmotiv della serata, dal blues al jazz, oltre ad una parentesi per omaggiare il grande Battiato. La musica fluiva spontaneamente in un’interpretazione ogni volta unica e diversa sul canovaccio delle canzoni, dando così un respiro più ampio alle emozioni, condivise in un’intensa esperienza collettiva.
Una innovativa proposta progettuale in cui la voce di un grande cantautore entra in sinergia con la maestria di due bravissimi artisti: il pianista Mirko Signorile, che intesse un suo continuum spazio-temporale attorno alla massa gravitazionale delle melodie, in contrappunto con le traiettorie del saxofonista Raffaele Casarano.
E’ proprio Eugenio Finardi che definisce questo nuovo progetto sperimentale come qualcosa che è in grado di creare congiunzioni sorprendenti: “Come dice Vinicius de Moraes ‘La vita è l’arte dell’incontro’ e per i musicisti questo è ancora più vero perché la musica è un linguaggio universale che non necessita di traduzioni ma di cui ognuno ha un proprio personalissimo accento. Ecco – sottolinea Finardi – quando Raffaele Casarano, Mirko Signorile e io ci incontriamo attorno ad un pianoforte si crea un lessico particolarissimo e intrigante”.
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