Anche l’Europa League si dimostra una competizione avvincente e affascinante ricca di gol, sorprese e belle partite come quella tra Borussia Dortmund e Atalanta. Luci ed ombre per le square italiane: male Lazio e Napoli, bene il Milan e i bergamaschi di Gasperini. La compagine nerazzurra, pur sconfitta all’Induna Park di Dortmund, esce a testa altissima e merita gli applausi di tutti gli appassionati di calcio. Non sarà facile al ritorno ma Ilicic e compagni hanno dimostrato grinta e bel gioco. Difficile, se non impossibile, per il Napoli visto ieri sera andare a vincere con un risultato rotondo contro una squadra ostica come il Lipsia. Servirà, invece, tutta un’altra Lazio per ribaltare la sconfitta esterna di Bucarest: Simone Inzaghi dovrà cercare le soluzioni adatte per uscire dalla crisi. Tutto facile per il Milan che si appresta a superare l’ostacolo Ludogorets forte del 3 a 0 esterno.
Borussia Dortmund vs Atalanta 3-2
Una gara spettacolare e vibrante con la beffa in extremis firmata da Batshuayi, il bomber ripudiato dal Chelsea di Conte, a segno due volte così come Josip Ilicic. L’Atalanta nella tana del Borussia Dortmund perde (3-2) dopo una prova gagliarda condizionata da un paio di svarioni difensivi di troppo, lasciando comunque inalterate le speranze del passaggio di turno tra una settimana a Bergamo.
Il primo rischio dell’andata dei sedicesimi di Europa League i nerazzurri, che schierano i convalescenti (schiena) Caldara e Gomez (nel giorno del suo trentesimo compleanno) con Ilicic splendido e talentuoso ‘falso nueve’, lo corrono al 6′ minuto quando l’accentrato Schuerrle pesca il corridoio per la corsa di Reus conclusa dal diagonale destro imperfetto da posizione favorevole. Ma nel “Muro Giallo” in campo, diversamente da quello in tribuna al Signal Iduna Park (tifo come sempre spettacolare e caldo), si aprono un paio di crepe, quando Ilicic imbecca il destro in piena area di Cristante deviato sopra la traversa da Sokratis Papastatopulos servendo poi dalla bandierina destra la sponda di Freuler soltanto sfiorata da Caldara in tuffo. Il confronto viaggia a ritmi alti vivendo di ribaltamenti di fronte con un crescendo della squadra di casa guidata da Stoeger che ha rappresentato le prove generali del vantaggio giallonero: Batshuayi ruba palla a Freuler a meta’ campo e serve Piszczek, il cross basso con velo di Castro finisce a Schuerrle che controlla davanti all’area piccola e insacca di esterno in caduta.
In avvio di ripresa succede di tutto e la situazione si ribalta. Al 6′ Spinazzola la mette da sinistra, Ilicic con lo stop di destro mette a sedere Toljan e insacca di sinistro sul palo lontano davanti al lato corto dell’area piccola. Una cinquina di cronometro e la replica vale la rimonta: Cristante si defila a mancina ricevendo dall’assistman del pari, Buerki non trattiene il suo tiro-cross e ancora lo sloveno, appostato come un falco, spinge nel sacco da un passo. Gioia che dura poco, perche’ al ventesimo Toloi perde palla sulla pressione di Schuerrle, Goetze (appena entrato per Reus, sarà decisivo) serve Batshuayi che infila sotto l’incrocio dal limite nonostante Berisha sfiori di mano. Sessanta secondi e i nerazzurri spalancano un varco a destra e il tacco del belga libera Pulisic, ma Berisha si salva grazie a un doppio rimpallo con Masiello. Scollinata la mezz’ora, la punizione di Ilicic innesca la sponda di Masiello per il tiraccio alle stelle di Freuler dai venti metri. Il Papu cede le armi a Gosens, a Masiello capita di fare il centravanti (35′) ma la marcatura di Piszczek sulla verticale di Ilicic gli impedisce piu’ di un sinistro in corsa bloccato dal portiere di casa. Entra anche Palomino per Caldara, che si prende anche un calcio in bocca dal centravanti dei renani, poi dentro Isak per Pulisic. E al primo di recupero, la beffa immeritata, con Toloi a compiere la seconda leggerezza decisiva della serata: cross da destra di Piszczeck col sinistro, il brasiliano rinvia sui piedi di Goetze che serve di prima, con freddezza e precisione assoluta, a Batshuayi il diagonale della vittoria. I tifosi bergamaschi devono comunque essere fieri della loro squadra.
Ludogorets vs Milan 0 – 3
Fra le tante incertezze il Milan ha una sicurezza. Gran parte dei destini rossoneri passano da Cutrone che in questo periodo segna praticamente in ogni modo. Il 13° centro stagionale é arrivato grazie a una lieve deviazione nella trasferta con il Ludogorets, e altrettanto importante é il rigore che l’attaccante si é procurato nella ripresa, realizzato da Rodriguez, freddo sul dischetto nonostante fosse entrato in campo da 3′. Nel recupero poi il 3-0 di Borini, che ha ipotecato la qualificazione agli ottavi di Europa League, rendendo poco piu’ di una formalità il ritorno fra una settimana a San Siro.
Dopo otto risultati utili di fila c’era il rischio di sottovalutare un avversario che non giocava da dicembre, dimenticandosi che i campioni di Bulgaria nel recente passato hanno accumulato una buona esperienza internazionale. Gattuso pero’ ha azzerato il turnover puntando sui titolari, e anche questo poteva essere un rischio, visto che nelle prossime settimane il Milan deve affrontare impegni sulla carta più duri, con Sampdoria, Roma, il ritorno della semifinale di coppa Italia con la Lazio e il derby contro l’Inter.
Napoli vs Lipsia 1-3
Cronaca di una sconfitta annunciata. Il Napoli perde nettamente al San Paolo (1-3) contro il Lipsia ed esce virtualmente dall’Europa League. Va a finire esattamente come un po’ tutti si aspettavano dopo che Sarri, nel presentare la partita, aveva detto a chiare lettere che la sua squadra punta al campionato e pensa solo a quello. Insomma, la sfida contro i tedeschi era da considerare un fastidio, un impegno da affrontare con quante più riserve fosse stato possibile, anche più delle sei scese in campo, potendo disporre di una panchina un po’ più lunga.
E cosi’, nel Napoli che scende in campo contro il Lipsia, rispetto all’undici titolare, mancano Mario Rui, Albiol, Allan, Jorginho, Mertens e Insigne. Si tratta di rinunce dolorose – per squalifica, come nel caso di Mertens, o per scelta dell’allenatore – e le conseguenze non passano inosservate. Il gioco del Napoli teoricamente e’ lo stesso di quello espresso in campionato, ma il risultato in termini concreti è tutt’altro. Manca la precisione nelle giocate e le geometrie in mezzo al campo non sono più le stesse. Non è un caso che i peggiori della squadra azzurra siano proprio alcuni di quelli che giocano di meno. Diawara è lento e involuto e sbaglia molti passaggi, Rog è solo animato da un grande vigore fisico, ma non riesce quasi mai a mettere in mostra i pezzi migliori del suo repertorio.
In ogni caso e’ la mancanza di concentrazione il male peggiore degli azzurri che sbagliano una quantità innumerevole di passaggi, soprattutto a centrocampo: il modo migliore per lanciare il contropiede dei tedeschi, l’arma più pericolosa di cui dispone la squadra di Hasenhuttl.
Nonostante ciò, i partenopei riescono ad andare in vantaggio al 7′ della ripresa con il primo gol in maglia azzurra di Ounas. Ma e’ un fuoco di paglia. Da quel momento in poi il Napoli scompare dal campo. Anzi, gli uomini di Sarri si fanno vedere solo per una sequenza interminabile di errori che spianano la strada al Lipsia. Il 3-1 finale dei tedeschi, con doppietta di Werner e gol di Bruma, è la giusta conclusione di una partita nata male e finita peggio.
Il cammino degli azzurri in Europa si conclude, a meno di un’impresa, con questa gara. Ora rimane il campionato.
FCSB vs Lazio 1-0
La Lazio non vince più. Nel catino della Nationala arena, a Bucarest, finisce 1-0 per l’Fcsb, grazie al gol di Gnohere alla mezz’ora del primo tempo. Qualificazione agli ottavi di Europa League ancora tutta da giocarsi all’Olimpico ma resta l’amaro in bocca per la chance sprecata di chiudere il discorso qualificazione già all’andata.
Comprese le coppe sono quattro sconfitte nelle ultime cinque partite per la squadra di Inzaghi, complice anche una formazione con ben otto titolari rimasti a riposo. Il tecnico biancoceleste schiera un undici pieno di riserve: dentro Caceres, Luiz Felipe e Bastos in difesa, Murgia a centrocampo con Leiva e Milinkovic e il tandem d’attacco formato da Nani e Caicedo. La formazione romena sorprende da subito, dimostrandosi piu’ propositiva del previsto e mettendo a tratti in difficolta’ la difesa biancoceleste. Il primo tiro dei biancocelesti arriva al 22′, Caicedo aggancia e tira senza guardare, centrale e prevedibile.
Poco dopo sempre l’ecuadoriano stavolta e’ bravo a inserirsi e concretizzare l’assist di Murgia, ma ci pensa Vlad a deviare in corner. Al 29′ arriva al doccia fredda: contropiede fulmineo della Steaua, Budescu trova di prima Gnohere che – tenuto in gioco da Basta – infila Strakosha per l’1-0. La reazione della Lazio arriva da un tiro di Nani respinto ancora dall’attento Vlad. E’ la carica biancoceleste con il pressing prima dell’intervallo che culmina con la traversa colpita da Milinkovic di testa poco prima del riposo.
Nella ripresa, Inzaghi cambia tutto l’attacco: fuori gli opachi Nani e Caicedo, dentro Immobile e Felipe Anderson. Ed éproprio il brasiliano il più pericoloso: bello il movimento che lo fa liberare dalla difesa, meno il tiro che finisce fuori di almeno un metro. Rientrate le ruggini con il tecnico? Ma la Steaua non resta a guardare, gli spazi si aprono e Budescu al 23′ per poco non pesca il jolly in assolo. Nel finale la Lazio spinge sull’acceleratore e Caceres sfiora anche il gol sotto porta.
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