Alla fine Matteo Renzi l’ha spuntata, sia sul M5s sia sulla minoranza interna del Pd. Il dubbio che Berlusconi avesse potuto prevalergli non c’è mai stato.
Con la sua moderazione e determinazione il giovane Premier ha convinto la maggioranza degli elettori italiani che non servono offese o accuse di delinquenza per battere l’avversario ma solo umiltà e lavoro.
Il Pd si aggiudica il confronto elettorale per il Parlamento Europeo con un risultato quasi da dopo guerra. Gli italiani hanno avuto timore di una possibile “rivoluzione grillina” e, come nel 1948, quando la Democrazia Cristiana guidata da De Gasperi prese in mano le redini del Paese con un risultato straordinario vicino al 50%, oggi Matteo Renzi rafforza il gruppo degli italiani moderati in Europa e porta il Pd ad auspicare nuove elezioni politiche per governare l’Italia con una maggioranza fortissima.
Matteo Renzi con questa vittoria alle elezioni europee ha di fatto creato un Partito democratico cristiano, una sorta di vecchia Democrazia cristiana 2.0 che agevolerà la rottura definitiva tra la maggioranza e la minoranza Pd, pronta a creare un partito di sinistra massimalista.
E’ andata bene anche alla Lega Nord che con il nuovo segretario Matteo Salvini ha dato speranza agli italiani euroscettici appoggiando sin dalle prime ore la leader francese del Front National Marine Le Pen. Sconforto dei grillini sul blog di Beppe Grillo e sui forum in rete.
Lo scenario nazionale subirà certamente un contraccolpo notevole. Forza Italia, che fino ad oggi garantiva Renzi per la riforma di alcuni punti importanti del Paese, non è più il secondo partito e non può più proteggere la maggioranza in questo senso. L’Ncd di Alfano, che attualmente appoggia il governo, ha avuto un risultato modesto, appena sopra il quorum, e non può assicurare la stabilità dell’esecutivo. A questo punto gli scenari sono due: elezioni in autunno o un rimpasto di governo.
di Enzo Di Stasio
foto: europaquotidiano.it
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