Europee, vince la Lega. Pd secondo partito, crolla il M5s

Destre prime in Italia, Francia, Regno Unito, Polonia e Ungheria

In Italia la Lega di Matteo Salvini (34,34%) diventa il primo partito nazionale. Così come Il Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia, il nuovo Brexit Party di Nigel Farage nel Regno Unito e il Pis di Jarosław Kaczyński in Polonia. Sempre sul fonte sovranista in Ungheria si conferma la leadership del Primo ministro ungherese Viktor Orban. Ciononostante, le forze di destra, non tutte unite nella stessa alleanza europea, non avranno la forza politica necessaria per governare insieme il Parlamento europeo. 

PPE e PSE obbligati ad allearsi con i liberali per continuare a governare l’Europa

In Europa i sovranisti avanzano ma non tanto da riuscire a cambiare la conformazione del Parlamento europeo. Nonostante la sostanziale sconfitta di popolari e socialisti una delle ipotesi più probabili è un’alleanza tra queste due forze e i liberali dell’Alde, (437 seggi), estendibile ai Verdi (504). Meno probabile, ma non da escludere totalmente, un’alleanza tra popolari, partiti sovranisti populisti conservatori e liberali di Alde (457 seggi).

In Italia il Pd recupera posizioni e con il suo 22,7% diventa il secondo partito del Paese

La linea Zingaretti, pur se non molto incisiva e piuttosto cerchiobottista con le correnti interne, permette al Partito Democratico di consolarsi mantenendo la leadership in Toscana e riconquistando nuovamente la maggioranza dei consensi a Roma. Partendo da questi dati, con un‘eventuale crisi di Governo, ad oggi non all’orizzonte prima della primavera 2020, per arrivare alla guida di un governo nazionale i progressisti dovranno lavorare molto. Potrebbero pensare non solo ad una alleanza con i grillini, da sola non sufficiente, ma anche a quella con un partito ambientalista, vento nuovo in Europa ma ancora troppo labile in Italia. 

M5s, 17,07%, in caduta libera 

Rispetto alle elezioni politiche di un anno fa i grillini sembrano obbligati a restare nel governo con la Lega e ad avallare la linea di Salvini, (Flat tax, Tav, autonomia, legge di bilancio). Diversamente, il rischio sarebbe di un ritorno alle elezioni politiche, che porterebbe ad un ulteriore ridimensionamento del Movimento creato da Beppe Grillo. Anche se con l’improbabile sostegno del presidente Mattarella, l’ipotesi è difficilmente plausibile.

Meloni, 6,46%, pronta a sostenere la Lega 

I Fratelli d’Italia sono pronti a sostenere la Lega di Salvini in caso di crisi di Governo. Questo è quanto sostanzialmente ha detto Giorgia Meloni dopo aver appreso i risultati delle elezioni europee. Meno probabile un esecutivo con la Meloni e Forza Italia, 8,79%, insieme, perché riproporrebbe il vecchio centrodestra che ormai, alla luce dei nuovi dati, non sarebbe più praticabile da Salvini finché Berlusconi resterà il leader degli azzurri. 

Si inverte il peso politico del governo

Con la Lega al 34,34%, impensabile sei anni fa con il partito al 3%, e il M5s al 17,07%, si capovolge esattamente il risultato ottenuto alle elezioni politiche di un anno fa. Matteo Salvini, dice che continuerà a sostenere il governo attuale ma l’ipotesi di un rimpasto in autunno con il leader della Lega premier crediamo che sia la naturale conseguenza di questa tornata elettorale. 

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