Nella rubrica “Roma Scordata” abbiamo raccontato e fatto conoscere luoghi o situazioni di degrado o di disagio della Capitale. L’articolo che segue potrebbe anche essere titolato “Roma sprecata”.
Il mattatoio di Roma, sito nella zona di Testaccio, venne realizzato verso la fine del 1890. E’ stato in funzione fino al 1975 quando venne chiuso e trasferito alla nuova struttura in via Togliatti. E’ ora uno dei più importanti complessi di archeologia industriale della città di Roma per la vetustà e l’originalità delle sue strutture.
Tra il 2006 al 2010 un intervento conservativo e di restauro edilizio ha riqualificato alcuni padiglioni (quelli un tempo utilizzati per i serbatoi dell’acqua, per la pelanda, ossia la scuoiatura, e per la macellazione dei suini) ma ne ha lasciato in stato di abbandono tanti altri. Alcuni spazi sono stati occupati dalla Facoltà di Architettura di Roma Tre, da alcune aule dell’Accademia di Belle Arti, da una serie di servizi per i giovani e da un museo.
Nell’ex mattatoio hanno poi trovato spazio il centro sociale “Villaggio Globale”, il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, alcuni eventi dell’Estate Romana, alcuni uffici dei Vigili Urbani, numerose iniziative del Palexpo dedicate al teatro, alla fotografia, alla musica, al sociale, a seminari sul cinema e su tante altre discipline ed arti.
Vi sono anche degli spazi di degustazione e di cucina con bar e ristoranti con tavoli all’interno o all’esterno, laboratori di cucina, di danza-terapia, di yoga e di numerose altre attività che attirano giovani e non giovani in un turbinio di iniziative come “I Marcatini di Natale”, una serie di stand espositivi di oggettistica, regali, piante, pietre, profumi, prodotti DOP e DOC e quanto altro possa produrre l’artigianato locale e la fantasia dei numerosi venditori.
Ma gli spazi coperti abbandonati ed ancora non restaurati sono migliaia di metri quadrati di capannoni, uffici, recinti scoperti e chiusi. Le coperture ed i tetti sono in buono stato. Questo consentirebbe di utilizzare questi luoghi per ogni tipo di emergenza o per essere riconvertiti, considerando che i muri perimetrali o i solai sono ancora in ottimo stato.
Un vero spreco di risorse, di edilizia, di manufatti che potrebbero essere trasformati in centri commerciali, strutture sanitarie, protezione civile, accoglienza per disabili, spazi educativi o scuole, ed anche appartamenti o prima ospitalità per le centinaia di barboni che vivono per strada a Roma o per le migliaia di rifugiati che sbarcano sulle coste italiane.
The Romanpost.com è più aggiornato. Leggo infatti:
Dalla macellazione degli animali alla formazione di ragazzi in materie artistiche. Un’evoluzione civile niente male. Ma anche un’evoluzione territoriale, da qualche anno ormai una parte del Mattatoio era in disuso e nel degrado, già da molto prima non si macellava la carne, adesso finalmente avrà una destinazione, une delle più nobili, l’educazione dei ragazzi.
I lavori saranno realizzati in occasione dei cento anni di Testaccio, per i prossimi vent’anni alcuni padiglioni dell’ex Mattatoio saranno utilizzati dall’Accademia delle Belle Arti. La riqualificazione quasi completa di un pezzo importante del patrimonio immobiliare storico di Roma.
L’Accademia è già dentro l’Ex Mattatoio dal 2004, con questa decisione aumenteranno gli spazi a sua disposizione. Si arriverà alla creazione di una “Città delle Arti”, che include anche la riqualificazione del Panottico e lo spostamento a Villa Borghese delle scuderie che ospitano i cavalli delle botticelle. Da luogo abbandonato a polo culturale, Testaccio non si fa parlare dietro.
https://www.theromanpost.com/2022/10/hai-capito-testaccio-lex-mattatoio-sta-per-diventare-citta-delle-arti/
Cordialmente
[…] componente dell’area che comprende gli ex Mercati Generali, il Gazometro, Porto fluviale e l’ex Mattatoio. La contropartita data al privato è quella di realizzare cubature abitative. A patto di destinare […]