Ieri sera al Palattomatica di Roma si è esibito per la prima volta su questo palco il cantautore romano Fabrizio Moro.
La fase pre-concerto come tutto quest’ultimo anno non dev’essere stata facile per Fabrizio, inondato di critiche da parte di chi non ha visto di buon occhio le sue recenti scelte professionali, tra cui la più criticata quella di partecipare al talent show televisivo di Amici.
E così le attese erano ancora più grandi per quest’evento che per il cantautore ha segnato la promozione ai grandi palchi e alle grandi scene dopo anni di esibizioni in piccole realtà con qualche centinaia e anche meno spettatori.
Le luci si spengono e lo spettacolo inizia. È lì che tutti quelli che lo hanno seguito negli anni si rendono conto che qualcosa è cambiato, migliaia di cuori battono all’unisono gridando il suo nome.
Fabrizio inizia questo live con “Un’altra vita”, segnando un concerto che sarà una dedica, a se stesso prima di tutto e ai suoi fan che lo hanno seguito in tutti questi anni.
“Ci vorrebbe si lo so un’altra vita per ritornare sui nostri passi e per ritrovare la pace che non c’è. Ci vorrebbe, si lo so un’altra vita per migliorare… ricominciare. E mentre i giorni passano le opinioni cambiano, restiamo ancora qui fermi al sicuro che poi domani magari davvero arriverà un’altra vita.”
E per Fabrizio sembra essere arrivata davvero quest’altra vita. Il cambiamento si è cominciato a far sentire alla soglia dei 40 ed ora è palpabile. Sul palco, nonostante la tensione di un evento di questo calibro – cosa che non nasconde affatto – Moro sembra più sereno. Il volto è disteso, gli occhi intensi sembrano godersi ogni singola persona che è venuta ad ascoltarlo, il vino compare a malapena.
Quel grande macigno che per anni non gli ha fatto godere a pieno le cose, quasi a non sentirsi “mai abbastanza”, quasi a dubitare di meritarsi quei fan che lo hanno seguito nonostante tutto, oggi sembra essere diventato più leggero. Oggi Fabri è a testa alta, nonostante le critiche, nonostante le paure, nonostante tutto.
Svegliati, non puoi rischiare di confonderti, non sono crisi immaginarie quelle che in questi anni hanno tormentato il cantautore interrogandolo continuamente sulla sua essenza e lasciandolo a tratti incatenato dalle sue stesse paure. Poi arrivano gli anta e qualcosa dentro di lui cambia. Fabrizio osa.
Ha aspettato tanto questa occasione che un giorno sarebbe arrivata, con il cuore di un sognatore e la testa di un frustrato. Ma la verità è che se non ti metti in mezzo alle rotaie il treno non si fermerà, e così Fabrizio si butta in questa nuova esperienza, ma prima di tutto si immerge in questo nuovo sé. Con lui sul palco anche Fiorella Mannoia, per la quale ha scritto un inedito per il suo prossimo cd e con la quale canta “Acqua”, anche quest’ultima per lei scritta, ma poi incisa lui stesso.
Unica pecca da sottolineare, la band. Fabrizio sembra privo delle sue ali. La mancanza è forte e l’intesa instaurata negli ultimi 15 anni non è minimamente paragonabile ai nuovi arrivati. Fabrizio è solo su quel palco, è lui lo spettacolo.
Ma nonostante questo il peggio è passato, oggi respira e sorride al pubblico. Ogni canzone del live è un flashback di ricordi e di emozioni che ci portano dritti nella sua vita, nel suo percorso che da tormentato e inquieto oggi sembra essere più sereno. Fabrizio in questo live non dimentica niente, quello che diventerà e quello che è stato. Non mancano i richiami alla famiglia e a suo papà. Racconta l’aneddoto di quando da ragazzino insieme a lui fuori al Palalottomatica vendeva magliette per il concerto di Vasco Rossi e gli chiese una chitarra. “Per farci che?” gli domandò il padre. “Per farci tutto questo” risponde oggi Fabrizio. Con la chitarra ha ragionato, con la testa ha suonato e col tempo ha provato a capire. Le immagini della sua famiglia scorrono nel ledwall dietro il palco. “Sembra ieri…”.
Ma ora basta Fabri guardare al passato; ora devi scegliere, sono anni che aspetti questa svolta ed ora ci sei. Il tanto meritato successo sta arrivando. E tutto questo percorso, così tormentato e in salita, con tutte queste curve ti ha portato qui. PACE è la parola con cui chiudi questo concerto ed è forse più di tutte la parola che racchiude questa serata in musica. Con questa dedica sembri voler chiedere scusa per le tue ultime scelte, ma allo stesso tempo è finita l’epoca delle giustificazioni con gli altri. Sembri gridare “io sono così”. E se questo ti sta portando a trovare la pace, ben venga. Noi ti aspettiamo con il prossimo cd, in uscita il prossimo anno.
di Arianna Orlando
Fonte foto 1: Serena De Angelis
Fonte foto 2: Chiara Norcia
Fonte foto 3: Ernesto Notarantonio
Fonte video: Elisa Calcagno
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