Lo scorso 30 gennaio Maria Falcone, durante un incontro con gli studenti dell’istituto tecnico Giovanni XXIII a Roma, aveva annunciato che la salma del fratello Giovanni sarebbe stata traslata il 23 maggio, in occasione del 23esimo anniversario della Strage di Capaci, dalla tomba monumentale del cimitero di Sant’Orsola alla chiesa di San Domenico.
“Vogliamo dare la possibilità” -aveva spiegato la signora Falcone- “a chiunque voglia salutare Giovanni e lasciare un ricordo di farlo nel luogo più consono”
Aveva poi aggiunto “Dobbiamo organizzare ancora tutto per bene, ma partiamo da un punto fisso. Come tutti gli anni, attenderemo l’attracco della nave della legalità. Poi, come prima tappa, porteremo i ragazzi delle scolaresche in arrivo da tutta Italia in chiesa”. Per poi chiosare “Vorremmo sistemare dei maxi-schermi anche fuori San Domenico, in modo che la cerimonia possa essere seguita da chiunque voglia partecipare. Palermitani e no”.
Sicuramente il Pantheon e’ una collocazione di tutto rispetto e ospita le più illustri personalità siciliane tra cui, Francesco Crispi, Camillo Finocchiaro Aprile e Ruggero Settimo, tuttavia la decisione della signora Falcone ha spaccato in due l’opinione pubblica, alimentando una serie di scontenti soprattutto tra i proseliti dell’antimafia.
Come prima cosa, il giudice verrebbe separato dalla moglie Francesca Morvillo, che ha perso la vita insieme a lui durante l’attentato, ma questa forzatura sembrerebbe non avere tanto valore agli occhi della signora Maria .”Mio fratello – ha ricordato – non era solo il giudice antimafia. Lui era il magistrato che credeva nella giustizia e nelle istituzioni. Vorrei che a restare nella memoria fossero soprattutto i suoi valori: “Se le stragi di mafia fossero avvenute oggi, quale sarebbe la reazione? Sono convinta che sarebbe più forte. La sensibilità civile negli anni è aumentata”.
Insomma, non una parola per la donna che mai avrebbe lasciato solo il proprio marito, una donna che più di una volta aveva rifiutato di essere separata forzosamente da lui, quando ancora in vita, erano cominciate a fioccare le minacce di morte ( concretizzatesi con il primo attentato fallito, nell’abitazione dell’Addaura).
Ieri la notizia è stata ufficializzata dal Gurs con provvedimento pubblicato appunto sulla Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia, pertanto la salma del giudice Giovanni Falcone sarà trasferita nella chiesa di San Domenico “In cui ad essere commemorati sono uomini che con il loro impegno hanno contribuito al riscatto della nostra terra”, si legge in una nota della
Fondazione Giovanni Falcone e Francesca Morvillo.
Qui, per volere della Fondazione Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, della comunità dei frati Predicatori del convento di San Domenico in accordo con il l’arcivescovo di Palermo Francesco Romeo, e di Maria Falcone, si svolgerà la cerimonia pubblica durante la quale sarà distribuita l’eucarestia.
Tra gli invitati alla tumulazione “di Stato” vi saranno le solite istituzioni, quelle tanto avverse all’amico e collega Paolo Borsellino, che aveva individuato in esse il “Giuda” responsabile della strage di Capaci.
Presenti pure le varie associazioni antimafia, personalità politiche, militari e familiari delle vittime della criminalità organizzata. Atteso anche il Presidente della Repubblica Mattarella.
Come accennato, non tutti sono d’accordo con la scelta della signora Falcone. A seguire riportiamo una lettera e relativa petizione scritta da Pippo Giordano, collaboratore del Giudice:
“Gentilissima dottoressa Maria Falcone, per anni e in silenzio sono stato accanto al dottor Falcone: insieme abbiamo gioito per gli innumerevoli successi e penato per la morte violenta di persone che condividevano con noi l’attività investigativa. Oggi 16 maggio 2015 leggo nella G.U. della Regione Sicilia, che la salma di suo fratello Giovanni, sarà traslata. Avevo aperto circa 3 mesi fa una petizione per evitare la traslazione. Poi l’ho chiuso di seguito al nostro colloquio telefonico e m’ero convinto che lei si ravvedesse o che Francesca Morvillo seguisse il marito. Ma oggi leggere che solo il dottor Giovanni Falcone sarà traslato, mentre la moglie Francesca Morvillo, resterà nella cappella del cimitero, mi amareggia. Mi spiace tantissimo che vengano separate, ed esprimo la mia totale contrarietà. All’uopo, propongo la sottostante petizione.
PETIZIONE
Noi cittadini italiani, ci rivolgiamo con deferente ossequio alla SV, affinchè rinunci alla traslazione della salma di suo fratello, dottor Giovanni Falcone, dal cimitero monumentale Sant’Orsola nella chiesa di San Domenico. L’attuale perenne dimora rappresenta per tutti, cattolici e laici, un luogo pubblico ove chiunque può esprimere in solitudine la propria riconoscenza ad un Uomo di Stato, che ha scritto col proprio sangue una delle più belle pagine della lotta alla mafia. Noi confidiamo, che questa nostra supplica venga da Lei accolta favorevolmente e che possa revocare la traslazione: abbiamo bisogno di onorare la memoria dei Magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo. Ma se ritiene di eseguire ugualmente la traslazione, cosa oramai certa, chiediamo che anche la salma della moglie Francesca Morvillo, venga traslata insieme al marito. Per favore, non divida quel che l’amore unì.”
Grazie
di Simona Mazza
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