Nel cuore di ogni giovane donna è riposta la speranza di “un amore eterno”.
Purtroppo, non sempre questa è la realtà. Nel 2009 le separazioni sono state 85.945 e i divorzi 54.456, con un incremento rispettivamente del 2,1 e dello 0,2% rispetto all’anno precedente.
La fine di una relazione d’amore non è semplice da affrontare, c’è sempre rancore, tristezza rabbia e un senso di fallimento per “quel sogno” infranto. Inoltre, se sei madre, quello che più ti darà preoccupazione sarà il benessere dei tuoi figli e tutto quanto ruota intorno a loro e alla loro vita.
Indosserai, quindi, quella maschera di serenità che ti sarà di aiuto a fargli capire che molto cambierà nella loro vita e nelle loro abitudini, certo ci vorrà del tempo per far accettare la nuova condizione e solo la forza di una mamma potrà mettere da parte quello che sente dentro per rendere la nuova condizione il meno traumatica possibile.
Si arriva cosi al punto in cui si dice: “eccomi ho il mio lavoro, la mia casa, i miei figli.. sono a posto non ho bisogno di nessuno”. Poi, quando meno te lo aspetti, incontri qualcuno che magicamente ti fa di nuovo battere il cuore e rimette in discussione la tua certezza: quella di avere un ottimo equilibrio interiore.
Ed è cosi che appare all’orizzonte l’ipotesi che tu possa costruire la cosidetta “famiglia allargata” cioè una famiglia ricostruita tra partner in cui almeno uno dei due ha alle spalle un divorzio o una separazione comunque una rottura.
Gli ultimi dati ISTAT in nostro possesso evidenziano che solo in Italia ci sono circa un milione e mezzo di famiglie “allargate” , che molto spesso al loro interno hanno figli, più o meno numerosi, che si ritrovano oltre ai genitori biologici anche genitori acquisiti e non sempre la convivenza è semplice.
Inostri figli dovranno in qualche modo imparare a convivere e relazionarsi con dei “fratellastri” , magari anche coetanei, figli del compagno/a che vivono sotto lo stesso tetto.
Un tempo la parola “fratellastro/a” veniva utilizzata in senso assolutamente dispregiativo, forse perché abbinata alla favola di Cenerentola, oggi questo termine viene utilizzato anche per identificare fratelli si ma non di sangue, che hanno in comune soltanto un genitore.
Non esiste un “manuale di istruzioni “ che garantisca il successo di una famiglia allargata, ma con un po’ di buon senso e attenzione si possono evitare molti errori.
Per prima cosa il dialogo che non deve mai mancare cosi come, se possibile, la garanzia a ciascun figlio di un proprio spazio e della propria privacy.
La nuova coppia dovrà garantire un clima sereno e aperto al confronto, ogni figlio ha una propria identità e si adatterà alla nuova situazione in modo diverso mai farlo sentire escluso o messo da parte.
Il risultato? Con grande impegno e sacrificio ornato da serenità e felicità avrete creato …… una nuova famiglia allargata.
Patrizia Fiorucci
Foto: tvblog.it
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