“Fare squadra” tra donne è sempre possibile

mano-bianca-e-mano-neraOggi parlo in prima persona, esprimendo il mio totale disgusto per quanto accaduto nei confronti della ministra Kyenge. 

Dolores Valandro, e mi fermo qui. Solo con nome e cognome. Perché quello che ha detto la consigliera leghista è stato riportato da tutti i media e letto sicuramente da tutti. Io non riporto volutamente quanto questa “signora” ha osato dire. In questa sede però voglio esprimere semplicemente la mia solidarietà femminile. Quella che troppo spesso manca tra noi donne. Questo perché ciò che è stato proferito dalla Valandro è un’offesa a tutte noi.

Voglio esprimere la mia stima per la ministra per l’Integrazione, Cecile Kyenge, la quale non solo non ha risposto alle parole ricevute, ma ha dato una lezione di educazione e comunicatività degne di una grande donna.

Proprio per questo, nella rubrica “Women’s Wor(L)d” di oggi ritengo giusto riportare interamente la risposta della Kyenge: “Non rispondo a questo linguaggio violento perché ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso – ha commentato oggi, dando un ulteriore spunto di riflessione – Negli anni mi sono sempre impegnata per un linguaggio verso la “non violenza” e questo, invece, istiga alla violenza tutti i cittadini”.

Le parole della Valandro, purtroppo, resteranno un dato di fatto, nonostante le scusa alla Kyenge e la sua espulsione dal Carroccio. Una punizione che non solo trovo giusta ma anche intelligente da parte della Lega Nord, capace di rendersi, suo malgrado, responsabile di due attacchi alla Kyenge nel giro di poche settimane.

Io sto con la Kyenge, io sto con qualsiasi altra donna offesa e oggetto di scherno. Se c’è una cosa su cui noi donne ogni tanto dovremmo riflettere è essere capaci di guardarci senza antipatie o invidie. Magari prendendo spunto, almeno per una volta, dagli uomini e dal loro essere capaci, nelle situazioni difficili, di “fare squadra”.

di Silvia Trupo

foto: MondoLibero Online

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