Femminicidio? Colpa delle donne che provocano

femminicidio-300x231È stato ritirato il volantino affisso sulla bacheca della chiesa di San Terenzo a Lerici da don Piero Corsi dal titolo: “Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?”.

Il testo del volantino così prosegue: “L’analisi del fenomeno che i soliti tromboni di giornali e tv chiamano appunto femminicidio. Una stampa fanatica e deviata attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione questa spinta alla violenza. Domandiamoci: Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise.
Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?”.

La donna dunque sarebbe fonte dei suoi mali per il fatto di indossare abiti succinti, ma anche perché non curano come dovrebbero la casa o si credono indipendenti, o tradiscono, e questo costituirebbe un valido motivo per l’omicidio.

La presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, sconcertata e giustamente furiosa, commenta: “Questo messaggio è una vera e propria istigazione a un comportamento violento nei confronti delle donne perché si offre un’inaudita motivazione ad atti criminali contro di esse. In Italia, che è il Paese con il maggior numero di femminicidi d’Europa e ha un altissimo numero di violenze consumate all’interno delle mura domestiche, un episodio come questo non è più tollerabile”.

Il volantino è stato rimosso per ordine del vescovo di La Spezia, monsignor Luigi Ernesto Palletti: “In nessun modo può essere messo in diretta correlazione qualunque deprecabile fenomeno di violenza sulle donne con qualsivoglia altra motivazione, né tantomeno tentare di darne una inconsistente giustificazione”.

Il prete non contento ha rincarato ieri durante una intervista telefonica del Gr2: «Cioè scusi, quando lei vede una donna nuda, cosa prova? Quali sentimenti prova, quali reazioni prova? Non so se è un frocio anche lei o meno, cosa prova quando vede una donna nuda? Non è violenza da parte di una donna mostrarsi in quel modo?». Alla domanda del giornalista su che relazione avesse questo con il femminicidio il parroco ha interrotto la telefonata.

Il prete era già noto per aver esposto le vignette anti-islamiche che causarono proteste in tutto il mondo ad ottobre e per una rissa con un clochard.

Oggi, dopo le polemiche, decide di lasciare l’abito talare: “Dopo una notte insonne per il dolore e il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia ‘imprudente provocazione’ comunico che ho deciso di mettere da parte l’abito talare, del quale mi sento indegno” ha dichiarato.

di Redazione

foto: blitzquotidiano.it

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