Ferderculture denuncia i troppi tagli al settore

spending-reviewChissà per quale motivo, il governo italiano da quattro anni a questa parte ha deciso di disinvestire nel settore cultura. A peggiorare le cose ci si e’ messa la brillante invenzione dell'” ei fu” Bondi, ovvero la famigerata spending review, ma perche’ sferrare colpo cosi’ aspri proprio contro il comparto culturale italiano, che a oggi e’ stato una delle punte di diamante dell’economia italiana?

Pare già di sentire la laconica risposta di qualche economista disfattista ” di arte non si campa”, eppure basta consultare i dati reperibili presso le biblioteche dei Dipartimenti universitari, per confutare tali distorte teorie.

A lanciare l’appello e’ la Federculture, che nel rapporto annuale 2013 ha analizzato i dati critici e denunciato l’allarmante calo (4,4%) che ha travolto il settore cultura, dopo il trend positivo (+25,4%) registrato tra il 2002 e il 2011.

Al calo di “partecipazione culturale”, si è associato il calo degli investimenti da parte dei Comuni, che solo lo scorso anno , hanno ridotto le risorse dell’11%, mentre le sponsorizzazioni private destinate alla cultura sono calate del 42%.

Federcilture ha pertanto chiesto al Governo di detrarre le spese per la cultura ,  incrementare il piano occupazionale dei giovani nel settore cultura, rilanciare la produzione e gestione, cancellando alcune norme confuse, che limitano la capacità di programmazione di enti e aziende, fatto di assurde interferenze fra le varie amministrazioni pubbliche.

Utile precisare che al momento gli eventi culturali sono programmati indistintamente da troppi enti  diversi, dai Municipi di quartiere e da Ministero.

Insomma il caos regna sovrano!

di Simona Mazza

Foto: Ultim’ora

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.