Finanziamenti ai partiti, trovato l’accordo: rimangono

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Lo slogan leghista “Roma Ladrona” andrebbe aggiornato visto le ultime vicende che hanno colpito il Carroccio.

Non è più solo Roma, intesa come Governo e Istituzioni, a rubare. Le accuse mosse alla Lega sono di aver riciclato soldi sporchi in Tanzania e di aver usato denaro del partito per il restauro della casa del leader leghista. Umberto Bossi e il figlio Renzo si sono dimessi dalle proprie cariche istituzionali mentre, ad oggi, resiste Rosy Mauro, vicepresidente del Senato.

Anche gli altri partiti non sono esenti da colpe. Nel Pd  Filippo Penati è accusato di aver ricevuto tangenti per due milioni di euro tra il 2001 e il 2001 per la gestione dell’area Falck di Sesto San Giovanni. Nella Margherita L’ex tesoriere Luigi Lusi pare abbia sottratto dalle casse del partito 18-20 milioni di euro per non parlare delle numerose vicende giudiziarie in cui è coinvolto l’ex Premier Silvio Berlusconi. Di questi, Penati non ha nemmeno avuto il buongusto di lasciare la sua carica di consigliere regionale.

La classe politica, in cui ognuno cerca di denigrare sul piano morale il proprio avversario, ha dimostrato ancora una volta di aver perso totalmente credibilità nei confronti degli elettori. Troppi soldi girano attorno ai Partiti e di certo alcuni politici non si fanno pregare nell’arraffare più che possono. Il repulisti di “Mani Pulite” non ha insegnato nulla.

Le accuse di corruzione si sprecano da entrambi gli schieramenti ma su una cosa tutti si trovano d’accordo, i finanziamenti pubblici per i Partiti devono rimanere. Visto come è gestito il denaro fra i politici siamo sicuri saranno soldi ben spesi  ma non per far uscire il Paese dalla crisi.

Matteo Testa

foto: blog.panorama.it

 

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