Un safari in Africa che si porta dietro il desiderio del ritorno all’essenziale. Questo il twist evocativo di Masai Mara, la linea di gioielli artigianali creati dalla giovane designer romana, Flaminia Barosini.
Flamini Barosini presenta una linea ispirata all’Africa
Da Loft23, location di nicchia, nascosta in una traversa di via Flaminia – a due passi da Ponte Milvio, luogo famoso per i sigilli d’amore – lo scorso sabato 16 novembre con un cocktail party ad hoc, Flaminia Barosini ha presentato la sua ultima collezione di preziosi. Una linea esclusiva interamente ispirata all’Africa.
“Ho fatto tantissimi viaggi nella mia vita – racconta – però non mi è mai capitato di esser così toccata a livello emotivo. La natura, le stelle vicinissime, e poi questa popolazione molto povera ma sempre sorridente; tornata a casa, ho avuto i brividi ripensando al fatto che noi abbiamo tutto e non riusciamo mai ad accontentarci, invece loro non hanno niente, e con il loro niente cercano sempre di arrabattarsi, riuscendo a creare perfino dei gioielli”.
Classe 1987 e tanta consapevolezza. Dopo un diploma in Design del Gioiello allo IED e una specializzazione al Central Saint Martins di Londra, è nel 2010 che Flaminia getta le basi per il suo brand eponimo. Oggi a distanza di quasi dieci anni, la designer non è sola: al suo fianco c’è la sorella Federica che si occupa di marketing e di tutti gli aspetti commerciali.
Come emisfero destro e sinistro della stessa mente, il marchio di preziosi è dunque commistione del lavoro di entrambe. Anima e cuore di un sogno in comune diventato realtà: una è più creativa, con lo slancio a puntare sulle emozioni; l’altra più razionale, a capofitto su numeri e strategie di comunicazione.
Un made in Italy artigianale per creare oggetti unici
Dalla ricerca dei materiali fino alla realizzazione del prodotto finale, i pezzi del brand Barosini sono interamente made in Italy. Un progetto contemporaneo, che mal si confà ai diktat modaioli e ai trend galoppanti. Si parte dalla materia – in questo caso bronzo, argento e zirconi -, e seguendo lavorazioni base come la fusione a cera persa, l’obiettivo è creare oggetti unici, dietro una personale e intima interpretazione della natura, della vita, delle esperienze in generale.
Questa volta il viaggio in Africa, il safari, le tribù, la natura con i suoi colori caldi e speziati, il niente. Quel niente che diventa opulenza, elemento suggestivo e catalizzante che folgora l’animo cosmopolita della giovane.
Così mentre i colleghi designer presentano collezioni, e seguendo i tempi stretti del fashion system, con la testa sono già immersi nelle produzioni successive, Flaminia abbandona gli affanni, e sceglie di riflettere su quel presente, inaspettatamente esplorato in Africa. Angelica e propositiva, nel suo lungo abito dai ricami etnici al futuro proprio non ci pensa: “Vado molto giorno per giorno, step by step. Cerco di realizzare le cose così come vengono, lasciandomi guidare solo dalle mie sensazioni. Quindi con la testa, adesso sono qui”.
Flaminia ha i piedi puntati nell’oggi, nella presentazione di Masai Mara. All’interno la location Loft23 regala un assaggio ancestrale: drappeggi appesi al soffitto di legno, ricordano quelle di un safari lodge, e poi la sabbia color cannella gettata sugli espositori, a far da base polverosa a choker, bangle, anelli e orecchini. Ogni pezzo della collezione è realizzato a mano, segue un design sofisticato e opulento che si riduce in scala, richiamando le fattezze over dei gioielli tribali.
La tradizione africana rivive nell’artigianato Barosini, e sulle note rilassanti e festose di flauti e tamburi, concede il brivido di quel pezzo di niente, con il quale in Africa si riesce a fare tutto.
Mi sono commossa a leggere l’articolo sulle sorelle Barosini.
Un intenso e suggestivo quadro della realtà delle due sisters.
Le mie sisters!!!!!!