Foggia, Nasce l’associazione antiracket «Giovanni Panunzio»

Associazione Antiracket 'Giovanni Panunzio' di Foggia 4Dopo 20 anni ecco l’antiracket in nome di Panunzio, ricordato in diverse città italiane

E’ nata a Foggia l’associazione antiracket di Foggia «Giovanni Panunzio», presente anche il viceministro all’Interno, senatore Filippo Bubbico.

Nasce, per non lasciare sole le vittime degli estorsori che contano proprio su quello, solitudine e paura, per lanciare i loro messaggi di terrore e passare all’incasso. L’antiracket nasce per essere un punto di riferimento per imprenditori e commercianti per non sentirsi soli o più vulnerabili.

All’incontro – organizzato dalla Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane (Fai) – hanno partecipato oltre al sen. Bubbico, anche il prefetto Luisa Latella; il sottosegretario per le riforme costituzionali e i rapporti col Parlamento, on. Ivan Scalfarotto; il commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, il prefetto Santi Giuffrè; e il presidente onorario della Fai, Tano Grasso che da anni insieme al prefetto ha lavorato per questo appuntamento. Nella città posta ai vertici nazionali come estensione dei fenomeni estorsivi (primato negativo che condivide con la provincia); nella città dove la criminalità organizzata fa proprio del «pizzo» il suo affare principale, l’associazione antiracket viene a colmare un vuoto avvertito da anni. Non a caso della nascita di questa associazione si parla da anni; da anni se ne annunciava l’istituzione dandola ormai per imminente, tanto che il partito degli scettici era sempre più numeroso.

Ci sono voluti anni, anzi decenni, anzi 21 anni e 11 mesi esatti per vedere la nascita dell’associazione che non poteva che essere intitolata a Giovanni Panunzio, il costruttore ucciso dalla mafia del pizzo, pochi minuti dopo aver lasciato un’accesa seduta di Consiglio Comunale, la sera del 6 novembre del ‘92 per aver rifiutato di pagare la tangente di 2 miliardi pretesa e per aver fatto arrestare i taglieggiatori. L’associazione antiracket di Foggia è la terza di questo genere che vede la nascita in Capitanata: la prima fu quella di Vieste costituita nel 2010 sulla scorta di una cinquantina di attentati e intimidazioni ai danni di imprenditori e operatori turistici della «capitale» delle vacanze garganiche registrati nell’arco di un anno e dietro i quali si celavano, neanche tanto, estorsioni e racket della guardiania; la seconda è «Capitan Ultimo» (dal nome in codice del capitano dei carabinieri del Ros che il 15 gennaio ‘93 catturò a Palermo Totò Riina ponendo fine ad una latitanza di 24 anni) costituita a Torremaggiore un anno fa. Nella lotta all’usura – non va mai dimenticato – c’è poi la fondazione antiusura «Buon samaritano» che ha festeggiato quest’anno i 18 anni di vita e che è stato il primo – e per molti, troppi anni – ente a costituirsi sistematicamente parte civile nei processi agli strozzini.

Esiste già un’associazione antiracket «Giovanni Panunzio», costituita a Portici (in provincia di Napoli) nel maggio del 2013; questo a rimarcare come il nome e il coraggio di Giovanni Panunzio travalichi i confini foggiani, perchè simbolo nazionale di ribellione alla mafia. L’associazione antiracket foggiana al momento – come raccontato dal presidente onorario Michele Panunzio, figlio di Giovanni, conta una ventina di adesioni tra imprenditori e commercianti, con l’obiettivo di coagulare intorno a sè quante più adesioni possibili.

Presidente dell’organismo è Cristina Cucci, imprenditrice e titolare di un’azienda che si occupa di «wedding event planer», pure finita nel mirino del racket un anno fa, nel 2013 quando ricevette una telefonata anonima di questo tenore: «tu sei nuova qui, se vuoi lavorare prepara 2000 euro altrimenti ti facciamo saltare in aria il negozio», minaccia subito denunciata ai carabinieri.

«Mi scosse l’idea» ha raccontato la Cucci ad alcuni organi di informazione «che a Foggia può capitare che uno si sveglia la mattina e decide di mettere a segno un’estorsione. Un fatto grave. Dopo la denuncia non ho avuto più problemi, ma so bene che resta tanto da fare, e per questo ho deciso di scendere in campo con tutti gli altri».

A persone come Giovanni Panunzio, Giovanni Falcone, Francesco Marcone, Libero Grassi, Borsellino, Don Pino Puglisi, Aldo Moro, Dalla Chiesa, Livatino e tanti uomini e donne di giustizia che sono morti durante l’espletamento del servizio di scorta a servizio dello Stato, l’Istituto Europeo Pegaso di Foggia, che ha ufficialmente chiesto di aderire alla neonata associazione antiracket ha inteso dedicare l’organizzazione di un Festival degli Scrittori di Legalità volto a trasmettere attraverso questi racconti un senso di ribellione alla mafia e di fiducia nella costruzione delle reti di legalità contro ogni tipo di violenza.

di Domenico Di Conza

Nella foto, da sinistra, Bubbico, Scalfarotto, Grasso: foggiatoday.it

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