Fontane di Roma: chiuse, sporche e palestra con solarium per sbandati

Dopo la grande siccità dell’estate scorsa, appello al Sindaco Raggi: restituisca il decoro urbano e riapra tutte le fontane chiuse.

Continua il viaggio del nostro giornale alla ricerca di luoghi della capitale dimenticati dall’amministrazione capitolina e lasciati nel più grande degrado.

Dopo aver preso in esame e mostrato il degrado della fontana di Piazza Mazzini, oggi ci occupiamo della fontana che si trova nel giardino di Piazza Vittorio, scolpita nel 1910 da Mario Rutelli, bisnonno di Francesco, ex ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, raffigurante delle figure marine.

Essa non solo è contorniata da erbacce e rovi ma essendone stata chiusa l’acqua si è trasformata in una palestra con solarium per barboni. Nelle foto si possono notare una sdraia e stracci di varia natura. Come sberleffo, sulla sua sommità è stata messa una scopa, come se fosse un cimiero della figura scolpita. Una tripla vergogna per una capitale europea che dovrebbe fare delle opere d’arte un pregio e un patrimonio godibile a tutti. Mentre, invece, turisti e romani potranno solo che nausearsi nel vedere tanta trascuratezza nella incomprensione che nessuno intervenga per restituire dignità ad un luogo che si trova al centro di Roma nel Rione Monti.

Altre fontane molto pregevoli sono quelle che si trovano a Borgo Pio, la zona costruita a Roma dal 1565 nei pressi del Vaticano e méta di maree di turisti che le trovano inspiegabilmente chiuse e non funzionanti. Nella foto la Fontana dell’Acqua Angelica in Piazza delle Vaschette, costruita nel 1898. Una vera chicca da vedere ed apprezzare, ma purtroppo senza goderne della sua acqua cristallina.

Se la chiusura delle fontanelle, i cosiddetti “nasoni”, come li chiamano i romani, era comprensibile e giustificata quando l’estate scorsa la siccità aveva fatto diminuire la portata del lago di Bracciano che alimenta una parte della città, ora dovrebbero essere tutte riaperte, visto che le piogge copiose di questo inverno ne hanno ristabilito il livello. Ancora maggiormente incomprensibile è la chiusura di quelle fontane storiche che impreziosiscono il tessuto urbano della Roma antica e che sono il nostro vanto con tutti.

Ultima, presa in considerazione in questa segnalazione, è quella delle Palle di cannone su Via di Porta Castello. Questa fontana è funzionante ma da alcuni mesi vi stazionano davanti i residui di alcune lavorazioni stradali che andrebbero prontamente rimossi. Non si comprende perché lentezza e trascuratezza impediscono di valorizzare al massimo i luoghi più godibili della città. Pulire, diserbare, curare l’arredo urbano, e aprire le conduttura di queste fontane rappresenta davvero uno sforzo minimo  e a costo zero che dovrebbe essere una priorità per la nostra meravigliosa città.

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