Avete mai visto un prete benedire una caffettiera? Dove poteva decidere che le sue ceneri fossero conservate se non in una Moka? È la stravagante decisione di Renato Bialetti, l’imprenditore celebre per aver inventato la macchinetta per il caffè con “i baffi”, morto l’11 febbraio 2016 a 93 anni.
Un genio, permettetemi: far mettere le ceneri dentro la sua stessa creatura, la Moka, è un capolavoro folle ed esagerato di marketing puro. Neanche la mente più perversa avrebbe pensato, non so, che il signor Nostromo “tonno insuperabile”, utilizzasse la scatoletta per sua la dipartita. Chapeau.
I funerali si sono svolti oggi,16 febbraio, nel piccolo Comune di Casale Corte Cerro. La chiesa è stata allestita in modo classico, con rose bianche e candele tradizionali, signore sedute in preghiera, parenti ed amici in lacrime, tutto normale se non fosse stato per la Moka posizionata di fronte all’altare in sostituzione della solita bara. Un modo assolutamente noir ed originalissimo nonché particolare per “salutare ed essere per sempre presente”. All’interno della caffettiera infatti, non c’erano miscele di caffè, sapore robusto e miscela arabica, ma le ceneri di colui che quelle caffettiere le ha rese famose in tutto il mondo.
L’ultimo saluto di Renato Bialetti si è trasformato in un’operazione di marketing “noir” , meravigliosamente e magistralmente riuscita.
Noi non la dimenticheremo mai, Signor Bialetti, per averci regalato una delle gioie più intense della vita, quando di mattina si fatica a prendere coscienza di se e del Pianeta, inventando la celeberrima macchinetta, molto più di una semplice caffettiera , ideata nel 1933 in più di 105 milioni di esemplari, in cui fare il caffè era e sarà sempre una scienza ma anche una meravigliosa opera d’arte.
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