Giochi Paralimpici, cosa ci hanno lasciato?

ochi paralimpici

Il trionfo dell’Italia

Con la chiusura delle Paralimpiadi di Parigi 2024, l’Italia archivia un vero trionfo, i risultati raggiunti dagli atleti nazionali hanno superato persino quelli sorprendenti di Tokyo 2020.  In termini numerici la nazionale azzurra ha conquistato una vasta gamma di record collocandosi al 6^ posto con una quantità di medaglie senza precedenti: 71 di cui 24 d’oro. Tante le eccellenze sportive e il nuoto si è confermato un trionfo assoluto: gli italiani, in piscina, si sono classificati terzi con 37 medaglie e 16 ori.

Oltre al bilancio prettamente numerico, le Paralimpiadi hanno regalato tanta emozione; un misto di meraviglia e ammirazione per ciò che tante donne e uomini riescono a fare con caparbietà e tenacia, nonostante le serie disabilità; sono stati giorni scanditi da competizioni nelle quali gli atleti hanno ottenuto il proprio riscatto rubando la scena a malattie e infortuni da cui duramente colpiti.

La Cerimonia d’apertura

La cerimonia d’apertura della XVII Paralimpiade ha avuto inizio il 28 agosto, alla presenza di circa 65 mila spettatori e 165 emittenti televisive collegate da Place de la Concorde a Parigi dove è riecheggiato nel mondo il termine “inclusione” gridato a gran voce da Andrew Parsons, presidente del Comitato Internazionale Paralimpico, parola d’ordine dei Giochi Paralimpici che si sono poi conclusi l’8 settembre.

Dagli Champs-Elysées alla Concorde, Thomas Jolly ha dato vita allo spettacolo “Paradoxe”: circa 5000 atleti hanno sfilato, tra gli applausi della folla, con i loro handicap, senza aver timore di nasconderli a testimoniare di non voler essere definiti degli “eroi” ma “atleti”.

La scenografia era composta da 10 pianoforti a coda posti attorno all’obelisco, guidati da Chilly Gonzales e sulla scena c’erano 140 ballerini e 16 artisti con handicap, sulle carrozzine o con le stampelle; la musica era “Je ne regrette rien” di Edith Piaf. L’accensione del braciere e il decollo della mongolfiera, che è rimasta sui cieli di Parigi per tutta la durata delle Paralimpiade, è stata preceduta da una staffetta di 12 fiaccole condotte da tedofori che hanno attraversato l’Ile-de-France. La delegazione italiana era composta da 141 fra atlete ed atleti, 26 in più rispetto a Tokyo e 51 esordienti.

Per gli italiani è stato motivo d’orgoglio vedere la tedofora Bebe Vio, l’atleta paralimpica più famosa nel mondo, al centro dell’evento inaugurale, con un sorriso che la illuminava, condurre la fiaccola con tanta grazia sulla piazza della Concordia fino a raggiungere la statunitense Oskana Masters per il passaggio di consegna per le future Paralimpiadi 2028.

Nella tribuna presidenziale non è mancato il sostegno delle istituzioni italiane: era presente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e, in rappresentanza del Governo, il Ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi e la Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

Sono stati 11 giorni di grande coinvolgimento emotivo ed è stato un evento che è andato ben oltre le competizioni sportive, un’emozione manifestatasi già alla vista della torcia paralimpica che è arrivata in Francia passando sotto il tunnel della Manica, partita da Stoke Mandeville, in Inghilterra, sede dei primi giochi per persone con disabilità, voluti dal neurologo Ludwing Guttmann nel 1948.

La “Casa Italia”

Al Pré Catélan, luogo importante per la storia delle olimpiadi, per tutta la durata dei giochi è stata allestita “Casa Italia” dove gli atleti dell’Italia Team sono stati celebrati. Arredata con le opere del maestro Michelangelo Pistoletto, da “Casa Italia” è stato lanciato il messaggio “lo sport può cambiare la vita” e coniato lo slogan ‘Physique du role’ per ricordare a tutti che viviamo in un contesto sociale in cui le paralimpiadi sono quotidiane, perché tantissime sono le difficoltà da affrontare. “Casa Italia” è stata anche una vetrina dalla quale è stato lanciato il chiaro ed inequivocabile messaggio di Pace internazionale con la presenza dell’Associazione “Color for Peace” che ha proiettato a ciclo continuo i disegni sulla Pace, realizzati dai bambini di tutto il mondo.

Valentina Petrillo e la transizione di genere

È stata la prima volta di un’atleta transgender: Valentina Petrillo – 51 anni, alla quale a soli 14 anni diagnosticarono la malattia di Stargardt che colpisce la retina – con grinta ha posto l’attenzione sul tema dell’“etica sportiva” in un clima di polemiche sulla transizione di genere e sulla sua partecipazione alle paralimpiadi. Definita dalla scrittrice J.K. Rowling “truffatrice”, l’atleta Petrillo ha rimandato al mittente le polemiche sulla sua partecipazione dichiarando che “va trovata una soluzione al tema e la prima parola da mettere in agenda per chi gestisce lo sport, olimpico e paralimpico, è quella dell’inclusione”.

La genuinità e bravura di Rigivan Ganeshamoorthy

Rimarrà nella storia il giovane Rigivan Ganeshamoorthy, atleta laziale, portacolori dell’Antropos Civitanova, che alla sua prima partecipazione ai giochi Paralimpici ha conquistato la medaglia d’oro ed è riuscito a migliorare il record del mondo nella stessa gara del lancio del disco ed ha fatto vinto la prima medaglia per l’Italia nell’atletica leggera. Un ragazzo, simpatico e genuino con una grande sensibilità d’animo ed una profonda maturità, che ha detto “Non ho parole neanche per me stesso”.

Martina Cairone e il Centro Protesi Inail

Ricorderemo la solidarietà espressa dalle atlete italiane durante la vicenda che ha coinvolto le frecce azzurre nei 100m con la caduta-choc di Ambra Sabatini che ha coinvolto Monica Contrafatto (giunta comunque terza) a pochi metri dal traguardo, alle spalle di Martina Caironi che ha conquistato l’oro. Quest’ultima è un’atleta seguita dal Centro Protesi dell’Inail a Vigorso di Budrio dove, dal 1961 , il Laboratorio di Ricerca tratta le disabilità e trova soluzioni che aiutano a recuperare facoltà irrimediabilmente perse; meccanica, elettronica, idraulica, informatica e ora anche digitalizzazione, stanno alla base delle protesi bioniche usate nelle gare dalle atlete e qui si studiano protesi sempre più performanti.

Record del mondo nella staffetta 4X100

Ricorderemo a lungo l’emozione regalataci nel nuoto da Stefano Raimondi, che hanno conquistato l’oro, e l’affiatamento dimostrato dagli atleti Stefano Raimondi, Giulia Terzi, Xenia Francesca Palazzo e Simone Barlaam che ha vinto l’oro della staffetta 4X100 mista stile libero e realizzato il record del mondo.

Assunta Legnante l’azzurra più medagliata dell’atletica leggera

Rimarranno nel ricordo le maschere di Monna Lisa e la Gioconda (progetto degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna) indossate da Assunta Legnante, 46 anni, che ha vinto la medaglia d’oro nel getto del peso e che ancora una volta risulta essere l’atleta azzurra più medagliata dell’atletica leggera.

Oney Tapia e il suo oro nel lancio del disco

Si ricorderanno le parole del 48enne delle Fiamme Azzurre, Oney Tapia: “Lo sport è questo: si cade, si piange, ci si rialza e alla fine ci si diverte. E oggi mi sono proprio divertito”.

Bebe Vio Grandis e la squadra del fioretto

Le lacrime di gioia Bebe Vio Grandis, che insieme alle sue compagne ha vinto la medaglia di bronzo nel fioretto a squadre femminile e che al giornalista ha detto commossa “è stato lo staff che ha voluto fortemente nel 2014 ed è la squadra che sta andando avanti grazie a loro”.

Il ricordo di Zanardi

L’azzurra Ana Maria Vitelaru che è arrivata terza nella prova su strada con l’handbike donatale dal campione Zanardi, colui che si era inventato una seconda vita agonistica dopo il terribile incidente d’auto del 2001, in una dichiarazione ha detto “mi piace pensare che così sto continuando a farlo correre”; commovente sono state anche le medaglie di bronzo conquistate da Mazzone e Testa sempre nel nome del grande campione.  

Il ruolo delle guide dietro le quinte

Non è passato inosservato il ruolo delle guide dietro le quinte nelle discipline paralimpiche, fondamentali per gli atleti con determinate disabilità. Silvia Visaggi è una guida e segue Francesca Tarantello che ha conquistato un argento nel triathlon: “diventiamo gli occhi degli atleti e i loro obiettivi sono quelli della guida”, ha detto la Visaggi, “aiutare una persona che non riesce a fare una cosa da sola ti dà una soddisfazione e una gratificazione maggiore rispetto a farlo per stessi”.

La Squadra Paralimpica dei Rifugiati

Un concreto esempio di integrazione è stata la presenza della Squadra Paralimpica dei Rifugiati, otto tra atlete e atleti e una guida vedente, provenienti da sei diversi Paesi e con sei sport differenti: Para atletica, pesistica Paralimpica, Para tennis da tavolo, Para taekwondo, Para triathlon e Scherma in carrozzina.

La chiusura dei Giochi Paralimpici

Le Paralimpiadi 2024 hanno rappresentato una rivoluzione sin dalla Cerimonia d’Apertura e si sono concluse con una maestosa cerimonia di chiusura in cui sono stati celebrati i risultati conseguiti dai 4.400 atleti, 169 delegazioni, 22 discipline sportive. “Eravamo tutti in paradiso – ha dichiarato il presidente di Parigi 2024 Tony Estanguet nel suo discorso di chiusura – anche se queste emozioni sono state fugaci, il ricordo di questa estate storica rimarrà con noi per sempre. Proprio come gli atleti che ci hanno ispirato così tanto, proprio come gli uomini e le donne che hanno superato tutti i limiti per rendere questi Giochi un successo, continuiamo a provare, a fallire e a rialzarci. Continuiamo a fare, continuiamo a credere e soprattutto… continuiamo a osare”.

Luca Pancalli, Presidente del Cip (Comitato paralimpico italiano), alla fine delle Paralimpiadi di Parigi 2024 ha dichiarato che sono state una rivoluzione per la presenza di pubblico pagante, due milioni di biglietti venduti, palazzetti pieni, un grande segnale di normalità che è stato trasmesso dal mondo paralimpico internazionale, ed ha sottolineato che “attraverso lo sport stiamo aiutando il Paese a cambiare”.

Aver definito questi giochi olimpici dei giochi pedagogici è sicuramente una delle definizioni più appropriate se si considera tutto ciò che gli atleti sono riusciti a trasmettere: hanno gareggiato con grande stile, serietà, professionalità, disciplina, altruismo e soprattutto, grande senso del sacrificio.

Foto di wal_172619 da Pixabay

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