“Giornate” al maschile e riflessioni sull’armonia di genere

giornate al maschile

Accade quasi sempre che alle giornate dell’”enfasi” facciano inevitabilmente seguito quelle dell’”oblio”, a maggior ragione quando le celebrazioni riguardano temi delicati, ancora intrisi di tabù, come quello di due giorni fa, 25 novembre, ovvero quando tutto il mondo ha manifestato contro la violenza sulle donne.

Tuttavia non basta mobilitare le istituzioni, la politica e la società civile in celebrazioni isolate: l’opinione pubblica andrebbe sensibilizzata ogni giorno attraverso un vero e proprio lavoro di ristrutturazione culturale che dovrebbe partire, innanzitutto, dagli uomini.

Giornata Internazionale dell’Uomo

A tale riguardo, non tutti sanno che esiste la Giornata Internazionale dell’Uomo, che corrisponde alla Giornata Internazionale della Consapevolezza Civile, non riconosciuta dall’ONU ma osservata da ben 57 Paesi: si festeggia il 19 novembre e si regge su precise finalità espresse in 7 pilastri.

Il primo è promuovere modelli positivi per il ruolo maschile, facendo riferimento a persone celebri e a lavoratori comuni che conducono una vita onesta e corretta.

Il secondo è ricordare il contributo positivo offerto dagli uomini (inteso come maschi) nella società, nella famiglia, nell’infanzia e nell’ambiente.

Il terzo è tutelare i diritti riproduttivi dell’uomo senza rinuncia legale alla paternità, inattuata in larga parte nella società occidentale.

Il quarto è la volontà di favorire l’uguaglianza di genere migliorando le relazioni tra sessi.

Il quinto è il proposito di migliorare su ogni piano la salute e il benessere degli uomini.

Il quinto è ricordare che anche in campo maschile esiste la discriminazione nei confronti degli uomini.

Il sesto è l’intento di creare un mondo migliore nel quale le persone possano vivere in sicurezza e tendere ad esprimere le proprie potenzialità.

Il settimo è volto ad arginare la piaga dei suicidi maschili, spesso successivi a femminicidi.

L’idea iniziale di lanciare questa giornata fu di un professore maltese dell’University of Missouri in Kansas City, di nome Thomas Oaster, che inaugurò la ricorrenza; una volta avviato il progetto, nel 1999 lo stesso progetto venne rilanciato a Trinidad e a Tobago da tale Sig. Jerome Teelucksinghe in occasione del compleanno del padre (19 novembre) e in coincidenza del decennale (1989) della qualificazione della Nazionale Trinidadiana alla Coppa del Mondo nel 1990 (Italia ’90), ove i tifosi di Trinidad, avendo dato una eccellente dimostrazione di lealtà sportiva, furono premiati con il prestigioso riconoscimento sportivo internazionale Fifa Fair Play Award.

Giornata Mondiale dell’Uomo (Men’s World Day)

Sempre nel mese di novembre si celebra anche un’altra festa simile alla precedente ma con la quale non va confusa: denominata Men’s World Day, è dedicata ad una riflessione maschile di altro tipo, più sofisticata. È stata concepita e inaugurata dall’autore statunitense George Kinder, pianificatore finanziario attento alla  vita delle persone, venne istituita anch’essa dall’ONU nel 2000 e si celebra nella settimana del 3 novembre.

Scopo di questa giornata è favorire l’introspezione e l’autocritica sul tema della comprensione del “cervello degli uomini influenzato dal testosterone” come ragione della natura più violenta degli uomini rispetto alle donne.

In Europa è una giornata riconosciuta soltanto da Austria e Germania, ma vanta aderenti di grande rilievo, premiati come modelli nel percorso di parificazione di genere, a cominciare da Mikhail Gorbaciov (che ha istituito anche una fondazione col suo nome), per continuare con cantanti famosi come Paul McCartney e Michael Jackson, i lirici Placido Domingo e Luciano Pavarotti, senza dimenticare registi e attori come Steven Spielberg,  Michael Douglas e Morgan Freeman; non ultimi il grande cardiochirurgo Christian Barnard e gli imprenditori Richard Branson e Ted Turner.

Ebbene, con una “compagnia” di questo livello come riferimento, ogni uomo potrebbe iniziare un percorso di ricerca nell’equilibrio relazionale di coppia, all’insegna del rispetto della donna, della gentilezza costruttiva e della realizzazione della miglior possibile autostima reciproca.

E così mettere fine per sempre alla barbarie della violenza sulle donne.

Si può fare, basta volerlo.

Foto di 0fjd125gk87 da Pixabay

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