E’ di queste ore la notizia riguardante la correzione del decreto Severino sul tema “carceri” ed è subito polemica. Come sappiamo infatti, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che entro maggio 2014 dovrà essere risolto uno dei problemi che più affligge le nostre carceri, ovvero quello del sovraffollamento. Per Strasburgo, la reclusione con meno di 3 metri quadri a testa è una tortura e per tali motivi aveva fissato il termine ultimo a gennaio, ma il nostro governo è riuscito a far slittare la data a maggio 2014.
Neanche a dirlo, il governo delle “larghe intese”, ha deciso di agguantare la situazione e con un colpo di spugna, ha deciso di modificare l’assetto della legge varata durante la scorsa legislatura.
La guardasigilli Annamaria Cancellieri ha così annunciato un nuovo decreto “svuota carceri” che prevede, per alcuni reati lievi, sconti di pena maggiori (da 45 a 60 giorni per ogni semestre scontato), la liberazione anticipata sotto i tre anni di pena residua (6 anni per i tossicodipendenti), nuove norme sul lavoro esterno dei detenuti e sui lavori socialmente utili per i tossicodipendenti.
L’ex deputato radicale Rita Bernardini parla senza mezzi termini dell’iniziativa e sentenzia “Inizio a non avere più alcuna fiducia nella giustizia italiana”.
Secondo le fonti ufficiali sono stati censiti 47.045 detenuti, in realtà, dopo le proteste dei radicali, è stato aggiunto un asterisco che avvisa “scostamenti temporanei del valore indicato” a causa di situazioni transitorie, incluse le celle in via di ristrutturazione.
Se i dati sembrerebbero chiari, basta analizzarli e verificare personalmente, per capire che si tratta solo di numeri astratti: in realtà ci sono a malapena 40 mila posti regolamentari, per il resto, vi sono celle fatiscenti che non garantiscono dignitose condizioni di vita ai carcerati.
A questo bisogna aggiungere anche altri dati importanti, glissati dalla Cancellieri: il numero dei condannati è aumentato del 2,5%, ad oggi ci sono 5 milioni e 300 mila (anche casi civili) e procedimenti a carico di ignoti ancora da dibattere.
Facile dedurre che è praticamente impossibile risolvere la spinosa questione, dal momento che ci sono più detenuti che celle. La maggioranza dei detenuti è inoltre composta di persone in attesa di giudizio, dunque non colpevoli, tossicodipendenti, extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno e individui che si sono macchiati di reati lievi.
A tal proposito i Radicali nelle scorse legislature avevano depositato progetti di leggi per la legalizzazione delle cosiddette “droghe leggere”, oltre ad altre modifiche della 49/2006 (legge Fini/Giovanardi), adesso vorrebbero rilanciare 12 quesiti referendari, tra cui uno per decarcerizzare i reati legati all’uso e detenzione ad uso personale di stupefacenti (comma 5 art, 73 che prevedono una pena massima fino a 6 anni).
Del resto anche la Corte di Cassazione ne sospetta l’incostituzionalità del metodo di approvazione, tra cui l’inserimento delle norme nel ddl sulle Olimpiadi.
In aggiunta arrivano i dati dell’Osservatorio europeo delle droghe, secondo cui un quarto degli adulti europei ha fatto uso di droghe leggere nell’ultimo anno, per capire quanti potenziali galeotti finirebbero dietro le sbarre.
Oggi la Cancellieri afferma che in tre anni e mezzo saranno costruite carceri economiche recuperando edifici demaniali, ma le promesse convincono poco.
Edmondo Cirelli, deputato di Fratelli d’Italia e componente dell’Ufficio Presidenza di Montecitorio ha commentato “Già l’originario provvedimento presentato da Pd e Pdl sulla ‘messa in prova era un grave vulnus alla sicurezza dei cittadini e alla credibilità dello Stato perché sbriciolava il principio della certezza della pena. Ora, dopo l’emendamento del Governo e i nuovi di Pd e PdL in Commissione, il testo cosiddetto ‘svuota carceri e deflattivo dei processi, rischia di diventare peggiore dell’amnistia”.
“L’emendamento consente gli arresti domiciliari anche per reati gravissimi come quelli di stalking, maltrattamenti in famiglia, scippo, furto in abitazione e resistenza con violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Altro che convenzione di Istanbul e impegno da tutti sbandierato contro la violenza sulle donne. Altro che difesa della sicurezza dei cittadini e delle Forze dell’Ordine su cui tutti si erano impegnati”.
La Lega nel frattempo ha presentato 172 emendamenti sul decreto Severino.
Concludo ricordando che nelle nostre carceri si continua a morire: solo a Rebibbia, negli ultimi giorni sono morte 4 persone.
di Simona Mazza
foto: Blogo
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