Mercoledì 20 e giovedì 21 ottobre 2021 alle 21 gli ultimi due concerti della terza edizione del Festival dedicato alla cultura e alla musica internazionale. Ad esibirsi, rispettivamente l’israeliano Omer Klein e, a chiudere, l’americano Adam Kromelov
Gran finale per i concerti dell’Ahymé Festival al Museo d’Arte Cinese di Viale San Martino a Parma. Con questa terza edizione, si è tornati alla musica internazionale concentrandosi sull’interazione multietnica, sul dialogo tra i popoli e sulla capacità della musica stessa di divenire ponte tra le diverse culture, al fine di sensibilizzare e promuovere l’inclusione sociale e la convivenza civile. Ideato dall’artista, musicista, compositore e autore Bessou GnalyWoh (Presidente dell’Associazione “Colori d’Africa – APS”) vede il coordinamento musicale di Giovanni Amighetti, insieme alla casa di produzione Arvmusic e all’agenzia di management Griot.de. Ogni serata partecipatissima – sold out – ha permesso di apprezzare le sonorità e le voci degli artisti più diversi. Si è partiti con Vladimir Denissenkov, virtuoso del bajan di origine Ukraina, poi è stata la volta del polistrumentista del Burkina Faso Petit Solo Djabate (con due serate), mentre l’ultimo concerto del 6 ottobre ha visto l’esibizione in duo di Mauro Durante, violinista e tamburellista, leader del Canzoniere Grecanico Salentino e Justin Adams, chitarrista al fianco di Robert Plant, ex Led Zeppelin. Gran finale mercoledì 20 e giovedì 21 ottobre, sempre alle 21, rispettivamente con Omer Klein e Adam Kromelov.
Omer Klein, pianista e compositore israeliano cresciuto a Netanya, si traferisce prima a New York, dove collabora con la scena jazz locale, e quindi a Francoforte. Per la prima volta a Parma, presenterà il suo nuovo album “Personal Belongings” uscito per la Warner a fine settembre. E’ considerato tra i più raffinati pianisti emergenti del jazz internazionale: la sua musica é un insieme di ricordi mediorientali e influenze contemporanee. Il supplemento Akhbar Ha’ir del quotidiano di Tel Aviv Ha`ir lo descrisse subito come “uno degli artisti più affascinanti che il paese abbia prodotto nell’ultimo decennio”. È un musicista molto apprezzato e rispettato sulla scena jazz americana e suonando in location prestigiose, come il Blue Note o il Jazz At Lincoln Center. Ha lavorato con Joel Frahm, Mark Feldman, Clarence Penn, Ben Street, Meshell Ndegeocello, Jason Lindner, Avishai Cohen, Donny McCaslin e Jaleel Shaw. Nel 2013 e nel 2015 è stato insignito del premio per la musica dalla città Düsseldorf dove attualmente risiede.
Aprirà la serata il chitarrista Renato Caruso, già musicista di Ron, Alex Britti e Fabio Concato
A concludere il Festival – giovedì 21 ottobre – sarà Adam Kromelow da New York, con una riproposizione delle storiche musiche anni Settanta della band inglese Genesis, arrangiate per solo pianoforte classico. Presenterà l’album “Genesis Piano Project” registrato alla Charterhouse School di Godalming (Regno Unito), il collegio dove Peter Gabriel, Tony Banks, Mike Rutherford e Anthony Phillips hanno dato vita ai Genesis. Un tributo alle loro musiche progressive: brani con strutture sonore complesse, in grado di passare da melodie sussurrate, che evocano paesaggi bucolici o inquietanti, a sezioni fortemente rock. Ascoltare questi arrangiamenti a volte porta a pensare di essere a un concerto di musica classica, altre di essere davanti ad una vera rock band. E questo alimenta la diatriba tra i fans: se, cioè, la musica di Banks, Hackett, Rutherford, Collins e Gabriel non solo derivi, ma abbia anche valenza di musica classica. Spogliata della voce di Gabriel e degli effetti elettrici ed elettronici, la versione strumentale della musica dei Genesis riesce spesso a rendere quanto i brani originali. E in qualche sezione strumentale è pure meglio, grazie al dinamismo sonoro degli strumenti acustici. “Genesis Piano Project” è uscito worldwide il 12 ottobre.
Ospite, il tastierista Emanuele Nanni dei The Cage con synth vintage e il celeberrimo Arp Pro Soloist del Cinema Show.
Gli spettacoli sono introdotti da un’interazione tra i musicisti presenti e i racconti africani di Bessou GnalyWoh.
Il Festival è inserito nel programma di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 – 2021 ed è organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Colori d’Africa con la collaborazione di Arvmusic, Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma e La Caplera di Medesano ed è realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma e con il sostegno di Regione Emilia Romagna.
Per informazioni e prenotazione dei concerti: www.museocineseparma.org o info@museocineseparma.org. Il costo per partecipare al concerto è di 15 euro.
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