Una città può essere ritratta da una canzone?
E una canzone può raccontare un luogo e svelarne segreti e misteri?
È quello che deve essersi chiesto Italo Mastrolia, che ha fatto della musica il fil rouge della sua vita: la musica lo accompagna da sempre, prima come semplice passione, poi come gioco fino a diventare una professione.
Mastrolia è un Avvocato e si occupa, prevalentemente, di diritto d’autore, assistendo artisti, autori, società editrici, produzioni musicali e cinematografiche.
È collaboratore esterno della RAI ed ha partecipato ai programmi televisivi di RAI 1 “Sanremo – zuffe e canzoni” (2014) ed alla serie “Segreti Pop” (2014-15) in veste di conduttore – narratore. È iscritto alla SIAE come autore nella sezione musica.
La musica, insomma, segue Italo Mastrolia in ogni ambito della sua vita e con la nuova rubrica – Luoghi e canzoni – a sua cura, la musica entrerà anche tra le pagine virtuali di Inlibertà.
Perché sì, una città può essere ritratta da una canzone ed una canzone può raccontare i segreti di strade e paesi; e Italo Mastrolia accompagnerà i lettori, articolo per articolo, dalla Bologna cantata da Lucio Dalla alla Sicilia raccontata dai Modena City Ramblers, dalla Genova di Bruno Lauzi, Gino Paoli e De Andrè alla Venezia di Giampiero Artegiani e di Charles Aznavour, raccontando i luoghi attraverso la musica.
Si comincia da Roma e da Via Margutta cantata da Luca Barbarossa il quale, in un’intervista rilasciata a Mastrolia – ed oggi parte del libro “L’Italia delle canzoni” (Graphofeel Editore, 2017) – svela di quella strada un passato a molti sconosciuto.
E così, di canzone in canzone, con – I Luoghi delle canzoni – viaggeremo per l’Italia insieme a Gaber, De Andrè, Bennato ed ai grandi della musica italiana. Perché “l’Italia più che una nazione è una canzone” (Michele Bovi, dalla presentazione del libro).
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