Sono serviti 120 minuti e i calci di rigore per assegnare il passaggio del turno al Brasile. Contro il Cile, tanta sofferenza e tanta fatica per arrivare al risultato che vale i quarti di finale.
I verdeoro si portano in vantaggio con David Luiz. Da calcio piazzato, i brasiliani sfruttano la loro fisicità. I centrali giganteggiano a centro area e questo permette al difensore, di proprietà del PSG, di insaccare la rete che vale l’1-0, su assist dell’altro centrale difensivo, Thiago Silva, sempre di proprietà del club parigino.
Il Cile sfodera una grinta ed una cattiveria agonistica impressionanti, accompagnate da un’ottima condizione fisica. Serve, però, un banale errore della retroguardia carioca (Hulk sbaglia un retropassaggio, consegnando palla ai cileni), per portare Sanchez, El Nino Maravilla, davanti a Julio Cesar (foto). Tocco chirurgico, all’angolino alla destra del portiere, e siamo di nuovo in parità.
Una sfida bellissima, giocata su ritmi sostenuti dall’inizio alla fine. La palma di migliore in campo la meriterebbe Sanchez, fuoriclasse del Barcellona, avvicinatosi, negli ultimi giorni, alla Juventus. Sarebbe potuta andare a Mauricio Pinilla, attaccante del Cagliari, se solo il suo tiro, al minuto 119, non si fosse infranto sulla traversa.
Sugli scudi anche i due portieri, Claudio Bravo, neo acquisto del Barcellona, e la vecchia conoscenza interista, Julio Cesar. Ma è proprio quest’ultimo a decidere il passaggio del turno dei brasiliani. Dopo 120 minuti a ritmi elevatissimi, infatti, si va ai calci di rigore. L’estremo difensore brasiliano riesce a parare i primi due rigori dei cileni, dando un importante vantaggio psicologico alla sua squadra che, infatti, riesce a portare a casa la qualificazione, con il risultato di 4-3 dopo i tiri dal dischetto. Emozioni allo stato puro.
Trascinata dal formidabile James Rodríguez (foto), la Colombia stacca il pass per i quarti di finale, superando l’Uruguay al Maracanà, con il punteggio di 2-0.
Gioisce tutto il popolo verdeoro, che ha evitato la replica del Maracanazo del 1950, quando proprio l’Uruguay strappò ai brasiliani la gioia di festeggiare il Mondiale in casa.
La doppietta del gioiello del Monaco regala ai Cafeteros la sfida con il Brasile ai quarti, che promette spettacolo. Orfana di Suarez, la Celeste ha realmente sfigurato. Surclassati sotto tutti i fronti, gli uomini di Tabarez tornano a casa a testa bassa. E se pensiamo che sono gli stessi uomini che hanno silurato l’Italia…
Il sinistro al volo che ha sbloccato la partita vale da solo il prezzo del biglietto e anche qualcosa in più. Rodriguez addomestica il pallone col petto, al limite dell’area, un’occhiata veloce al difensore e, con una facilità disarmante, lascia partire un sinistro incredibile che sorprende Muslera e si spegne sotto la traversa. Ad inizio ripresa con un altro gol chiude i giochi e diventa il nuovo capocannoniere della competizione.
Azione manovrata, in velocità, assist di testa di Cuadrado, per cambiare, e destro da pochi passi, per il goal della storia.
Zuniga e Armero in supporto di Cuadrado che ha più volte cambiato fascia, più James Rodriguez nel ruolo di variabile impazzita che poteva tanto allargarsi quanto inserirsi per vie centrali. Questi i calciatori che per la Colombia hanno cambiato il volto della partita e mandato in tilt la difesa dell’Uruguay.
La Celeste di Tabarez ha subito soprattutto sulle corsie esterne, con Caceres e Alvaro Pereira che troppe volte si sono trovati a fronteggiare il due contro uno. La Colombia approda così, per la prima volta nella sua storia, ai quarti di finale del campionato del Mondo.
di Daniele Pizzonia
foto: tuttosport.com – nanopress.it
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