Il Comune di Roma praticamente commissariato…la fine della politica

marino commIl Prefetto Gabrielli ha preso sotto “tutela” il Comune di Roma e il Sindaco Marino. Insomma un modo “politichese” per dire che il Comune di Roma, la sua Giunta Consiliare e gli Assessori non contano più nulla.

Successe già una volta che il Comune di Roma dovette essere amministrato da un Commissario di Governo, il Prefetto Angelo Barbato che nel 1989 traghettò la città da un Sindaco democristiano Pietro Giubilo ad un nuovo sindaco socialista Franco Carraro. Anche allora tutto iniziò da uno scandalo, quello delle mense scolastiche, che costrinse il Sindaco Giubilo alle dimissioni.

La politica allora reagì, la potente Democrazia Cristiana e il Partito Comunista si confrontarono anche duramente non avendo paura di dare parola agli elettori. Il sistema elettivo era allora proporzionale, e il Sindaco veniva scelto dalla maggioranza che aveva vinto le elezioni. Oggi è diverso i cittadini possono eleggere direttamente il Sindaco, sempre che questo sia espressione di una maggioranza politica che rappresenti gli elettori.

Che l’elezione di Marino sia stata frutto di un grande astensionismo dell’elettorato è un dato di fatto, ma non per questo il partito che lo sostiene, si sarebbe dovuto rendere conto non solo dell’inadeguatezza del personaggio, valutando la possibilità di governare una città complessa come Roma

E come è accaduto con “Mani Pulite” negli anni 90 a far saltare il banco ci ha pensato la magistratura, con l’inchiesta da nome altisonante “mafia capitale”.

Una attività giudiziaria che ha evidenziato un sottobosco corruttivo, legato soprattutto al sistema assistenziale, che ha visto coinvolti personaggi importanti del Comune di Roma. Una simile inchiesta doveva far suonare il campanello d’allarme alla politica che avrebbe dovuto prendere quei provvedimenti, vedi le immediate dimissioni del Sindaco e indire nuove elezioni.

Ma se qualcuno aveva qualche dubbio sulla dimostrazione che la politica non esiste più ne ha avuto in questi mesi la conferma. Nessuno che sia stato in grado di proporre un’alternativa di decidere cosa fare, solo guerre intestine e violente accuse. Si è arrivati quindi alla fine dello psicodramma comunale, il Sindaco Marino lasciato in vacanza, eufemismo per dire “non ti far vedere in giro”, e un Prefetto a dirigere il Comune di Roma.

E ora? Al momento nulla. Nessuna ipotesi di dimissioni di Marino, doverose a questo punto, qualsiasi persona di buon senso e con un po di amor proprio l’avrebbe fatto. Nessuna previsione di nuove elezioni. Nulla. Nel frattempo la città è allo sfascio, come la politica che non è più in grado neanche di prevedere una possibile strategia per il dopo Marino.

In attesa di tempi migliori, vediamo cosa riuscirà a fare il Prefetto Gabrielli. Sarà forse lui il prossimo Sindaco di Roma?

di Gianfranco Marullo

foto: glistatigenerali.com

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