E’ stato presentato nella Sala stampa della Camera dei deputati Gramigna: un libro di Luigi Di Cicco e Michele Cucuzza
A noi la scelta della strada da seguire… Gramigna, per i nostri nonni era la “malerba”, da estirpare dai campi per non far morire il resto della coltivazione, ricordo che mi si diceva sempre per indicare una persona poco affidabile: è come la gramigna, la malerba non muore mai.
Si, certo, per tutti quelli che si adagiano, che vogliono tutto e subito. La strada seguita da Luigi Di Cicco è stata piena di gramigna. Questo il titolo del libro presentato presso la sala stampa della Camera dei Deputati, a moderare Gianni Lattanzio (ass. Dialoghi) scritto a quattro mani con il noto presentatore Michele Cucuzza.
Una gramigna resistente, piena di veleno, sottile, strisciante, solo chi è stato piantato nello stesso campo può descrivere. Il nome vero della gramigna è: Camorra… Un ragazzo nato e cresciuto in una delle famiglie più importanti dei clan. Difficile scappare dal proprio destino, difficile rinnegare il proprio padre, sei nato cosi… cosi rimani. Fortunato Luigi Di Cicco? Forse, ma come si dice” la fortuna va aiutata”. Luigi, forte, pulito e un pò timido… un ragazzo che non si deve nascondere perchè colpevole di niente. Coraggioso perchè ha il dono della parola, forte perchè è riuscito ad essere quello che voleva lui e, non quello che volevano gli altri.
Interventi autorevoli si sono alternati durante la presentazione fortemente voluta dall’Onorevole Nissoni, eletta dagli italiani residenti all’estero, che ha ricordato “senza la legalità non si può andare avanti”. Molto duro, l’Onorevole Marazziti “La camorra sequestra il futuro dei bambini, crea azioni mostruose, dobbiamo farci carico dei problemi del mondo come se fossero i nostri. La gente deve cambiare, i figli dei camorristi non saranno camorristi se la politica ricomincia a vedere il mondo. Questo libro è uno strumento fondamentale per diffondere speranza, una grande storia umana, che fa bene leggere, è un libro semplice, che ci racconta che , il mondo non è solo bianco e nero”.
L’Onorevole Claudio Fava ha raccontato le regole del silenzio, in un territorio dove la mafia si divide il territorio con lo stato, dove si organizza violenza, ma, una terra di giovani che sanno mostrare le mani, giovani che vogliono ridisegnare il mondo, offuscato e complicato: “ben vengano queste storie, dobbiamo parlare dei vivi ai vivi”.
L’onorevole Moscardelli (senato) esperto di infiltrazioni nel basso Lazio, dove le famiglie camorriste sono di una ferocia impensabile, raccomanda di non smarrirsi e aprire occhi e anima.
Filippo Marra, giovane calabrese. uscito dall’anonimato con le sue forze, con lo studio e la caparbietà che solo i giovani hanno, dichiara “Non è facile ribellarsi alla boss di zona, è quello che ti da vivere, quello che ti protegge, non si va da lui e gli dici che te ne vuoi andare, oltretutto oggi i boss non vanno in giro con la lupara a tracolla, ma in giacca e cravatta con il pc nella 24ore… e riescono a scovarti ovunque. Con la ribellione possiamo crescere, Luigi è fortunato, ha avuto il coraggio e la fortuna di trovare il bene , si devono creare anticorpi sociali, non deve rimanere un esempio nascosto”.
Molta amarezza nelle parole del giudice Cioffi: nelle mie lotte ho trovato ovunque il vuoto dello stato, non ho trovato nessuno per confortarmi, ho fatto da solo. Non è accaduto niente, tutto è rimasto nella memoria di giovani carabinieri, il pregio e il peso di uno scenario che ho analizzato benissimo, per questo dico che Luigi sta offrendo un contributo che tutti possiamo sviluppare, c’è bisogno di concentrazioni di forze, ma ovunque.
Luigi, emozionato e felice “io non sono scappato da nessuno, non sono un eroe, l emozione di trovarmi qui, con alle spalle la scritta Camera dei Deputati, mi fa tremare, sembra un sogno, vorrei darmi uno schiaffo, vorrei solo dirvi: apprendete qualcosa di buono da noi persone semplici, io vi dico che solo creando posti di lavoro ci si può salvare dalla camorra , mandando a scuola i nostri figli, i magistrati che si sono dati da fare lo sanno benissimo, senza libertà non si va da nessuna parte, senza cultura non esiste libertà”.
“Mi piacerebbe che Luigi fosse ascoltato dalla sua commissione”, esordisce con queste parole Michele Cucuzza, rivolgendosi a Claudio Fava, mi batterò per far conoscere Luigi Di Cicco, lui può raccontare, le persone come lui devono avere successo, seguendo la legalità, andrò ovunque perchè questo accada”.
A questo punto vi lascio con un pensiero di Italo Calvino:
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà… è già qui, è quello che formiamo stando insieme tutti i giorni. Due modi ci sono per non soffrire, il primo riesce facile a molti: accettare l’ inferno e diventarne parte fino a non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimenti continui: cercare e riconoscere chi e cosa in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio”.
di Adelfia Franchi
Autori: Luigi Di Cicco Michele Cucuzza – Editore: Piemme – Pagine: 166 – Anno 2013 – Prezzo: € 14,50
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