Il Coronavirus invade gli USA. I cittadini si difendono comprando le armi

Ormai da diversi giorni la pandemia ha messo in allarme anche i Paesi oltreoceano, nei quali il contagio sta iniziando ad espandersi in maniera preoccupante, seppur i numeri accertati siano ancora decisamente inferiori a quelli italiani. Negli Stati Uniti il presidente Trump sta adottando misure restrittive che potrebbero inasprirsi ancora di più nelle prossime settimane, oltre allo stanziamento di ingenti risorse economiche per affrontare l’emergenza.

All’interno di questo scenario stanno suscitando scalpore le immagini, giunte nei giorni scorsi, di decine e decine di cittadini americani in fila fuori dai numerosi negozi di armi che popolano il Paese, al fine di fare acquisti per fronteggiare la minaccia della pandemia. Capire perché l’arrivo del Coronavirus abbia scatenato ancora più del solito l’impulso delle famiglie a costruirsi un piccolo arsenale domestico, non è semplicissimo a primo impatto, soprattutto se visto dal di fuori del contesto a stelle e strisce, caratterizzato da sempre dalla “cultura” del possesso delle armi anche per buona parte dei civili.

Perché il virus fa impennare le vendite del settore

In molti stanno esprimendo il loro parere su questo aspetto. Il responsabile marketing di uno dei più importanti rivenditori online d’America, Ammo.com, ha affermato che  “alcuni fattori influiscono sulle vendite di armi, soprattutto gli eventi politici o l’instabilità economica: le persone sentono che i loro diritti potrebbero venire violati”, facendo quindi intendere che il possesso di tali strumenti per la difesa personale, in molti casi assolve per il cittadino medio statunitense una funzione di rassicurazione nei momenti di disordine sociale.

A conferma di questo concetto emergono alcune dichiarazioni di comuni cittadini, raccolte recentemente da un reporter fuori da un’armeria di Culver City, in California. Un ragazzo sui 30 anni racconta di come la gente sia intenzionata a difendersi da sola, sia contro la National Guard che sarà messa a presidio delle strade, sia contro il rischio di incursioni domestiche e furti incentivati dal caos per l’emergenza Coronavirus, mentre un altro spiega che l’acquisto di un’arma serve per avere la possibilità di decidere per conto proprio come difendersi.

I timori degli asiatici americani

Si è osservato che buona parte dei soggetti che stanno acquistando in tali negozi in questi giorni, sono statunitensi di origine asiatica. Ciò è in primis dovuto al fatto che molti di loro temono di subire atti di violenza o intimidazioni di stampo razziale a causa della provenienza cinese del virus. Alcuni episodi di questo genere si sono già verificati ultimamente e per questo il possesso di armi si sta rivelando utile a far sentire più sicuri gli americani di etnie orientali, i quali infatti, nella maggior parte dei casi, hanno comprato in questi giorni un’arma per la prima volta nella loro vita: “questo è il momento giusto di avere un’arma in casa. Mia moglie non me l’ha mai permesso prima, ma da quando è scoppiato il virus ha paura”, ha raccontato un uomo di origine cinese in coda davanti ad un negozio di Arcadia, anch’essa in California.

Oltre a quello delle differenze etniche, un altro aspetto da notare è l’indicazione del fenomeno dal punto di vista geografico. In questo particolare momento storico caratterizzato dall’arrivo della pandemia nel Paese, ci si è accorti di come l’acquisto sia risultano consistente non solo negli Stati del Sud, dove la popolazione è tradizionalmente più propensa al possesso di armi, ma anche in alcuni Stati come Washington e New York.

Fonte foto: ilmessaggero.it

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