Le prestigiose sale di Palazzo Barberini ospitano, fino al 24 maggio 2015, un Bernini disegnatore e non scultore, come siamo tutti abituati a studiarlo e ad osservare le sue opere.
“Il suo viso sembra quello di un’aquila, soprattutto per lo sguardo”. Chi scrive è Paul Fréart de Chantelou, che conosce bene Gian Lorenzo Bernini, poiché ha l’onore ed il piacere di seguire l’artista durante la sua permanenza a Parigi. Il motivo di quel viaggio è un possibile progetto di rinnovamento del Louvre, mai realizzato, purtroppo.
Bernini all’epoca dei fatti ha ben 67 anni ma evidentemente non ha ancora perso quella luce, quello sguardo di acuto osservatore ed intelligente, quella rapidità d’intenti negli occhi.
Ad accoglierci alla mostra è il suo volto di ragazzo venticinquenne, il primo di numerosi autoritratti esposti, eseguiti in diverse età, in cui a non invecchiare mai è proprio quello sguardo magnetico. Un vero genio del barocco che ha saputo spaziare in vari generi, come noto. Un artista universale che ha messo a disposizione il suo talento per vari generi, anche quelli cosiddetti “leggeri”.
Qui lo apprezziamo nei disegni, testimonianza immortale della sua arte. Sono esposti alla mostra circa 120 pezzi, alcuni schizzi, alcuni bellissimi disegni compiuti, disegni architettonici e decorativi dove l’artista è rappresentato in ogni forma .
Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, occasione imperdibile fino al 24 maggio per ammirare questi prestigiosi schizzi ed entrare nelle bellissime sale del Palazzo, una delle tante perle della città eterna.
di Alessandra Paparelli
Scrivi