“Il malato immaginario”

Martedì, 8 febbraio, al Teatro Argentina di Roma, debutta lo spettacolo teatrale “Il malato immaginario” di Molière, interpretato e diretto da Gabriele Lavia. Lo spettacolo andò in scena, per la prima volta, il 17 febbraio 1763, con lo stesso autore nella parte del protagonista Argante. Molière completò lo spettacolo e dopo poche ore morì, malato già da tempo. Nella versione originale, la commedia è composta da tre atti e tre intermezzi, cioè dei momenti musicali che si eseguono tra gli atti della commedia. Le musiche degli intermezzi sono state composte da Charpentier e i balletto dal coreografo Pierre Beaucharp. La commedia inizia con un prologo in cui si elogiano le qualità militari, politiche e umane del re Luigi, cui era dedicata. Il primo atto inizia con un monologo del protagonista Argante, un uomo ricco che si crede malato. Argante stà contando i soldi da dare al farmacista per le sue cure a domicilio. L’uomo, convinto di aver poco da vivere, decide di dare in sposa la bella e aggraziata figlia, Angelica, a Tommaso Diafoirus, figlio di un medico, in modo che potesse essere curato dal consuocero. Angelica, ignara della volontà del padre, si è già innamorata di un giovane di nome Cleante, che ricambiava il suo sentimento. Quando viene a sapere della decisione del padre, rifiuta di obbedire e Argante si infuria minacciando di mandarla in convento. La matrigna di Angelica, Belinda, è interessata solo al denaro del marito, così finge di essergli accanto nelle ultime ore della sua vita. Argante, sentendo la morte vicina, stende un testamento al cospetto del notaio Buonafede. A questo punto c’è il primo intermezzo con la serenata di Pulcinella alla sua amata, interrotta continuamente dai ballerini. Nel secondo atto siamo in camera di Argante, mentre litiga con la governante. Arriva Cleante che si spaccia per il nuovo maestro di musica di Angelica; ma arrivano anche Tommaso, promesso sposo, e suo padre. Argante presenta a Tommaso la sua bella figlia e le chiede di cantare qualcosa per deliziare i suoi futuri parenti. Accompagnata dal suo nuovo maestro, Angelica canta un’operetta sul loro amore. Argante va su tutte le furie, caccia via Cleante e a questo punto Angelica confessa di non voler sposare Tommaso. Mentre Belinda discute con la figliastra, Tommaso e suo padre visitano Argante e gli diagnosticano una grave malattia, in realtà inesistente. Arriva il fratello di Argante, improvvisamente, che cerca di convincerlo che non è malato, ma è tutto un complotto per prendere i suoi soldi. Il secondo intermezzo è proprio un balletto organizzato dal fratello per distrarre Argante. Nel terzo atto assistiamo ad una divertente messa in scena, organizzata dal fratello di Argante, che lo fa fingere morto per fargli capire chi veramente gli vuole bene e chi trama alle sue spalle. Resosi conto di tutto, Argante da in sposa sua figlia a Cleante e decide, su suggerimento del fratello, di laurearsi in medicina, in modo da curarsi da solo quando starà male. Il terzo ed ultimo intermezzo è tutto cantato ed espone la cerimonia di laurea di Argante, ovviamente tutta in latino.

Rosa di Matteo

Foto: empoli.olx.it

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