Nella Giornata della pace il Papa lancia un messaggio che di pace non sembra essere e non molla il colpo sulle coppie gay che secondo lui costituiscono “un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”.
Secondo il Papa le unioni gay destabilizzerebbero il matrimonio che è “struttura naturale”, ma il Papa va anche oltre: “Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità”, proprio sulla base di questo la Chiesa vine giustificata nel promuovere tale ideologia “a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione reliiosa”.
Ulteriori strali vengono lanciati contro aborto ed eutanasia poiché “Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita” aggiungendo che “E’ anche un’importante cooperazione alla pace che gli ordinamenti giuridici e l’amministrazione della giustizia riconoscano il diritto all’uso del principio dell’obiezione di coscienza nei confronti di leggi e misure governative che attentano contro la dignità umana, come l’aborto e l’eutanasia”. Aborto ed eutanasia vengono definiti “falsi diritti” derivanti da “una visione riduttiva e relativistica dell’essere umano” e aggiunge: “la fuga dalle responsabilità, che svilisce la persona umana, e tanto più l’uccisione di un essere inerme e innocente, non potranno mai produrre felicità o pace”.
Eppure la ricetta del Papa contro la pace sembra essere il rifiuto di egoismi ed intolleranze: “Per diventare autentici operatori di pace – scrive il Papa – sono fondamentali l’attenzione alla dimensione trascendentale e il colloquio costante con Dio, così l’uomo può vincere quel germe di oscuramento e di negazione della pace che è il peccato in tutte le sue forme: egoismo e violenza, avidità e volontà di potenza e di dominio, intolleranza, odio e strutture ingiuste”.
di Redazione
foto: piccolenote.it
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