Quante volte abbiamo sentito parlare della “Manna”, “il pane del Signore” descritto come “… una cosa minuta e granulosa… simile al seme di coriandolo e bianca: aveva il sapore di una focaccia col miele…”? (Esodo, XVI, 31)
Dio la somministrò agli Israeliti durante il loro errare nel deserto, dopo l’uscita e la liberazione dalla schiavitù in Egitto. Secondo il passo biblico titolato“La visione di Ezechiele”, la manna discese dal cielo quando il popolo d’Israele si stava avvicinando al Monte Sinai per ricevere la Torah.
COS’ERA LA MANNA?
Cos’era quella sostanza bianca che spinse l’affamato popolo d’Israele a chiedere “Man hù?”, ovvero la “manna” ? Nel 1925 due botanici dell’Università ebraica di Gerusalemme, Friedrich Simon Bodheneimer e Oskar Theodor, effettuarono una spedizione nel Sinai alla ricerca di una spiegazione razionale del mistero. Dopo numerosi studi realizzarono che si trattava della secrezione di arbusti della Tamarix gallica, nella varietà “mannifera”, quando essi venivano punti da un emittero – il Coccus manniparus o Fossyparia mannifera – una sorta di cocciniglia tipica di quella regione. Nella sua relazione, Bodheneimer scrisse “I granuli cristallizzati hanno uno speciale sapore dolce. Si può benissimo paragonarlo al sapore di zucchero di miele, cioè al prodotto di miele d’api stagionato”. I due botanici appurarono inoltre che quando la temperatura del suolo raggiunge i 21°C la “manna” viene divorata dalle formiche risvegliatesi dal letargo a causa del calore solare.
IL CARRO CELESTE
Se questo spiega la composizione della manna, non è chiaro invece cosa sia il misterioso “Merkabàh”, il “Carro Celeste” descritto da Ezechiele . Come prima cosa ci sorprende infatti la sua eccessiva modernità. Chi o cosa erano inoltre le “hayot èsc memallelòd” , cioè le “creature di fuoco parlanti”? Chi erano gli “ittim hashoth ve-ittim memallelòd”, cioè “coloro che a volte tacevano e a volte parlavano”? Erano forse gli occupanti di un veicolo alieno? Cosa erano infine quegli strani dispositivi di comunicazione simili al “Pettorale” del Cohen-Gadol, del Sommo Sacerdote, “Pettorale” su cui si “accendevano” e si “spegnevano” le dodici pietre che lo componevano?
IL PASSO “INCRIMINATO”
“Ora avvenne nel trentesimo anno, nel quarto mese, il quinto giorno del mese, mentre ero in mezzo alla gente esiliata presso il fiume Kebar, che i cieli si aprirono… E vedevo… c’era un vento tempestoso che veniva dal nord, una gran massa di nuvole e fuoco guizzante e aveva fulgore tutt’intorno, e di mezzo ad esso c’era qualcosa di simile all’aspetto dell’elettro (lega metallica. N.d.A.) …E di mezzo ad esso c’era la somiglianza di quattro creature viventi… E ciascuna aveva quattro facce e ciascuna d’esse quattro ali…”. (Ezechiele, 1-28).
Un altro passo in cui si descrive la Manna, sembrerebbe davvero indurci a credere che vi sia stato un qualche contatto alieno.
“…a terra c’era una ruota accanto alle creature viventi…in quanto all’aspetto delle ruote e alla loro struttura, era come lo splendore del crisolito (minerale trasparente, giallo-verdastro. N.d.A.)…e il loro aspetto e la loro struttura erano proprio come quando una ruota risultava in mezzo ad una ruota…e in quanto ai loro cerchi…erano pieni d’occhi tutt’intorno a tutt’e quattro…e quando le creature viventi si alzavano da terra, le ruote si alzavano…”.
Se per la Bibbia l’ evento è attribuibile alla benevolenza divina, alcuni studiosi che si occupano di ufologia e misteri alieni, hanno ravvisato nel fenomeno una sorta di “incontro ravvicinato del terzo tipo”.
I PRIMI STUDI
Nel 1976 il glottologo Gorge Sassoon e il biologo Rodney Dale, studiarono il testo ebraico “La piccola santa glorificazione” in cui si descriveva il miracolo della manna per opera di Yahvè. Le loro ricerche li portarono ad escludere l’ipotesi del miracolo e pubblicarono l’esito degli studi sulla serissima rivista New Scientist.
Nel “Libro dello Splendore”, nello Zohar, per la incredibile “Macchina” ci sono descrizioni di una curiosa struttura in cui appaiono termini come “testa”, “cranio” e “faccia”, espressioni che secondo i due autori avrebbero fatto scaturire il concetto di “Antico dei Giorni”, data la vaga struttura antropomorfa del tecnologico dispositivo atto a sfamare il popolo ebraico in fuga nel deserto.
Nell’articolo parlarono di una misteriosa macchina e due anni dopo pubblicarono anche il libro, inedito in Italia, La Macchina della Manna. Per dimostrare le loro tesi si servirono dell’esperto Martin Riches, il quale seguendo alla lettera il testo ebraico, ne costruì un esemplare simile.
George Sassoon, Rodney Dale e soprattutto Martin Riches arrivarono a decretare che il biblico “Antico dei Giorni” non fosse altro che una iper-complessa macchina per… colture idroponiche, ovvero un elaborato dispositivo in grado di coltivare delle alghe commestibili – forse la Chlorella vulgaris , che si trova oggi solo in Giappone, senza ricorrere all’uso di adatti terreni.
Insomma la macchina serviva per produrre biomasse vegetali destinate agli usi più vari. Anche a quello alimentare.
L’INVENZIONE DI BLUMRICH
Come accennato, la descrizione del Profeta era talmente minuziosa che non era possibile si trattasse di un’invenzione.
Partendo da questo presupposto, il ricercatore della NASA, Joseph F.Blumrich, esperto in ingegneria spaziale, riuscì a progettare un razzo, il Saturno V, che somigliava in tutto e per tutto a quello descritto dalla Bibbia.
Scrisse addirittura un libro “ ..,,.e il Cielo si aprì”, partendo dal passo di Ezechiele in cui parlava dello strano oggetto munito di “ruote”, “ali” simili a “pale rotanti” e “occhi” uguali agli oblò di un velivolo in fase di atterraggio.
Secondo Bkumrich, le “quattro creature viventi” erano probabilmente i quattro piedi di atterraggio del veicolo spaziale. Essi erano dotati dispositivi che gli consentivano di spostarsi in tutte le direzioni (“…una ruota risultava in mezzo ad una ruota…”).
ALIENI O COSA?
Se oggi, come ha appunto dimostrato lo studioso, è possibile realizzare apparecchi di questo tipo, all’epoca era assolutamente impossibile, a meno che non venissero da Galassie lontane e fossero stati realizzati da civiltà avanzate.
di Simona Mazza
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