Con una risoluzione approvata con 458 voti favorevoli, 149 contrari e 86 astensioni, il Parlamento europeo ha chiesto una legislazione che porti una maggiore trasparenza nella ricerca, acquisto e distribuzione dei vaccini contro il COVID-19.
In sintesi l’UE dovrebbe: -rendere pubblici i dati dei test clinici, i contratti di acquisto e i prezzi;
-comunicare con maggiore efficacia con i cittadini per evitare disinformazione e scetticismo;
-contribuire alle vaccinazioni nel resto del mondo.
La diffusione di informazioni su chi acquista i vaccini per conto della Commissione aumenterebbe la trasparenza. Stesso risultato si avrebbe con la pubblicazione dei contratti di acquisto stipulati con i fornitori, con la divulgazione delle violazioni dei contratti e comunicando i costi dei vaccini.
Le aziende farmaceutiche dovrebbero contribuire all’aumento della trasparenza comunicando i dati sui test clinici effettuati. L’incremento delle informazioni combatterebbe scetticismo e disinformazione.
I deputati chiedono all’UE di aumentare la disponibilità dei vaccini, superando i vincoli di produzione, per promuoverne una distribuzione equa in tutto il mondo.
Gli stati europei, ad esempio, potrebbero dare un maggior contributo allo schema COVAX, mentre le aziende potrebbero trasferire tecnologie nei paesi in difficoltà attraverso il COVID-19 Technology Access Pool dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, o C-TAP.
La Presidente della commissione parlamentare petizioni Dolors Montserrat, dopo il voto, ha dichiarato: “La strategia UE per i vaccini COVID-19 è il giusto approccio per combattere la pandemia COVID-19. Tuttavia, le petizioni mostrano che alcuni cittadini sono riluttanti alle vaccinazioni. Questo è il motivo per cui dobbiamo essere trasparenti su come i vaccini COVID-19 sono sviluppati, acquistati e distribuiti. Affinché la strategia abbia successo, il pubblico deve ricevere più informazioni. Ciò aumenterà la sua fiducia nei vaccini e nell’investimento dell’Unione che ci ha portato i vaccini in tempo record, gratis per tutti i cittadini dell’UE“.
EMA: parere favorevole a due nuovi strumenti terapeutici contro la COVID-19
L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha espresso parere favorevole a due cure contro la COVID-19, Ronapreve e Regkirona, a base di monoclonali antivirali, di previsto utilizzo nelle fasi iniziali del contagio. Sia Ronapreve che Regkirona erano nell’elenco dei 5 strumenti terapeutici promettenti pubblicato nel giugno 2021 dalla Commissione. La loro domanda di autorizzazione all’immissione in commercio è dell’ottobre 2021.
Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “Con l’aumento delle infezioni da COVID-19 in quasi tutti gli Stati membri è rassicurante constatare che molte cure promettenti sono in fase di sviluppo nel quadro della nostra strategia sugli strumenti terapeutici contro la COVID-19. Oggi compiamo un importante passo avanti verso il nostro obiettivo di autorizzare fino a 5 nuove cure nell’UE entro la fine dell’anno.
La vaccinazione resta lo strumento principale per combattere la COVID-19 e proteggere dalle infezioni, dai ricoveri ospedalieri, dalla perdita di vite umane e dalle conseguenze a lungo termine della malattia. Anche se il tasso di vaccinazione nell’UE è tra i più elevati al mondo, le persone continueranno ad ammalarsi e avranno bisogno di cure sicure ed efficaci combattere l’infezione e le prospettive non solo di una più rapida guarigione, ma anche di sopravvivenza.”
Foto di reetdachfan da Pixabay
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