Si terrà oggi il Consiglio dei ministri con lo scopo di decidere del voto degli italiani all’estero sul quale da giorni si discute.
Secondo le disposizione del Decreto del Presidente della Repubblica numero 226 del 22 dicembre 2012 infatti alle elezioni del prossimo 24 e 25 febbraio potranno votare all’estero coloro i quali si trovano fuori per motivi di servizio. Tale ordinanza lascia di fatto fuori dal voto il folto numero degli studenti, in particolare gli studenti del progetto Erasmus della durata media di sei mesi: gli studenti possono infatti votare se iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), ma l’iscrizione è possibile solo se il periodo di permanenza è superiore ai dodici mesi.
Su Facebook nasce la pagina “Studenti italiani che non potranno votare alle prossime elezioni”, che attualmente conta 4.721 fan e dove si cita Gaber (“La libertà è partecipazione”), gli stessi ragazzi hanno inoltre lanciato online, su change.org una petizione al ministro dell’interno Annamaria Cancellieri, che ha già raccolto 13.403 firme.
In una nota su ieri mario Monti ha invitato il ministro degli Interni Annamaria Cancellieri ed il ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi a “fare tutto quanto è possibile per consentire il voto agli italiani che si trovano temporaneamente all’estero per attività quali il programma Erasmus”. Scende in campo oggi anche l’Unione europea che nella persona della commissaria europea all’istruzione e cultura, Androulla Vassiliou, invita l’Italia a non discriminare gli studenti per il voto.
I tecnici del Viminale sono pertanto al lavoro per valutare la costituzionalità di un eventuale decreto, ovvero per valutare se vi siano i tempi per la conversione in legge e se la stessa opportunità possa essere garantita a tutti i cittadini Italiani che si trovano all’estero.
Resta un piano di riserva, quello proposto dalla Cancellieri di uno sconto del 70% sui biglietti aerei degli universitari. In particolare l’Alitalia propone prezzi a partire da 99 euro per andata e ritorno per tutti gli studenti Erasmus che viaggiano tra il 18 ed il 28 febbraio. Gli studenti rinviano gentilmente al mittente la proposta dichiarando dal loro blog: “data la situazione economica in cui verte la nostra nazione, e considerate le effettive difficoltà che molti di noi avrebbero nel rientrare in Italia (perché devono frequentare lezioni obbligatorie, o perché si trovano al di fuori dell’Europa, il che richiede molte ore di viaggio), riteniamo questa scelta potenzialmente molto dispendiosa e poco efficace. Non richiediamo un seggio sotto ogni casa, ma saremmo disposti a recarci nella capitale della nazione in cuisiamo ospiti per poter votare nelle ambasciate”.
di Claudia Durantini
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