In Turchia con il Trabzonspor finisce 3-3 grazie ad una doppietta di Floccari. Per la Lazio un punto guadagnato o due punti persi, a seconda dei punti di vista. Comunque, pari.
Tanta paura, tanta apprensione, tanta sofferenza, ma pari. Un pareggio che vuol dire tanto, sia perché raggiunto in uno stadio caldissimo, come solo quelli turchi sanno essere, sia perché tiene la Lazio al primo posto in classifica, con molte chance di passare il turno.
Una Lazio bella a metà, dal centrocampo in avanti, con una fase difensiva pessima e dei giovani di ottima prospettiva, un primo tempo da dimenticare e un secondo tempo da celebrare. Petkovic parte con le scommesse Perea e Felipe Anderson dal primo minuto, che partono bene, ma gli svarioni difensivi fanno dimenticare quanto di buono fatto dai due under-20.
La prestazione dei difensori è da dimenticare, in particolare quella di Cana e Lulic (impiegato come terzino sinitsto), colpevoli in tutti e tre i goal concessi alla compagine turca. Prima segna Erdogan, su azione di contropiede (Cana sbaglia la tattica del fuorigioco). Poi, è il turno di Mierzejewski, che insacca dopo la palla persa da Lulic e la deviazione, che beffa Marchetti, sempre del centrale Albanese. Onazi prova a tirare su i capitolini, con il goal del 2-1 che fa sperare, reso vano, poco più tardi, dalla rete di Paulo Henrique, liberato dal “tamponamento” da parte di Cana ai danni del rientrante Biglia, che consente al Brasiliano di segnare il 3-1.
Si va a riposo su questo risultato, che rimane invariato fino al minuto 83. Dopo l’ingresso in campo del giovane Keita e del sempreverde Sergio Floccari, la Lazio cambia faccia e, nel giro di un paio di minuti, segna le reti che la portano al pareggio. Da segnalare anche un’occasione, sul finale, per Lucas Biglia, servito da Floccari dopo una bella azione nello stretto, che, però, non riesce a battere, da posizione angolata, il portiere Kivrak.
La vittoria dei biancocelesti, comunque, sarebbe stata quantomeno immeritata. Si poteva fare di più, ma poteva andare peggio. I ragazzi di Petkovic salvano la faccia e la competizione, con la consapevolezza che ci sarà tanto lavoro ad aspettarli al loro rientro a Roma.
di Daniele Pizzonia
foto: qn.quotidiano.net
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