Nella notte tra domenica e lunedì, in provincia di Torino, hanno preso fuoco 4 betoniere, due camion e una gru dell’azienda Imprebeton che si trovavano in uno dei cantieri Tav della Maddalena.
L’incidente è avvenuto nel piccolo comune di Salbertrand in Val di Susa.
Gli inquirenti hanno confermato che si è trattato di incidente doloso, la cui portata poteva essere ben maggiore vista la vicinanza dei mezzi a una cisterna di gasolio.
Ancora non è arrivata alcuna rivendicazione, ma i sospetti cadono sulla frangia estrema dei No Tav. Non si tratta del primo episodio, da quando è iniziata la lotta contro il progetto di costruzione della linea veloce Torino – Lione, ma negli ultimi tempi si sono registrati sempre più atti dolosi di questo tipo, rivolti anche agli stessi esponenti “moderati” del movimento No Tav, basti pensare agli incendi dei presidi Borgone e Bruzolo o al camper del comitato di lotta popolare, bruciato nell’estate del 2011.
L’ultimo episodio analogo si era registrato il 30 agosto, quando erano stati presi d’assalto i mezzi di una ditta che lavora per il cantiere di Chiomonte, la Geomont di Bussoleno, cui erano stati incendiati una trivella e due generatori.
Il viceministro dell’economia Stefano Fassina, ha promesso di individuare «strumenti per risarcire le imprese dei danni subiti e di studiare la possibilità di un’assicurazione ad hoc da parte dello Stato, garante dell’agibilità economica delle imprese in questo territorio».
Mentre il presidente della Comunità montana Sandro Plano, contrario alla realizzazione dell’opera, esprime aperta condanna verso il gesto.
Intanto in questi giorni il comitato No Tav Susa-Mompantero ha iniziato una raccolta di firme «contro la militarizzazione della Val di Susa». Molti sono i politici (tra cui Fassina e Lupi ) che stigmatizzino le azioni dolose, ma al momento nessuno sembra essere disposto a sedersi seriamente attorno al tavolo delle trattative per discutere sulla questione spinosa.
A proposito dell’incidente, uno dei sostenitori “illustri” del movimento No Tav, l’attore Ascanio Celestini ha dichiarato all’Huffington «In confronto alla distruzione di un’intera Valle non è nulla il sabotaggio».
Il movimento ha previsto di organizzare una mobilitazione generale prevista per il 19 ottobre a Roma. Sul web si legge che sarà «Una giornata di lotta aperta, che si generalizzi incrociando i percorsi di giovani precari ed esodati, sfrattati, occupanti, senza casa, migranti, studenti e rifugiati, No Tav e cassintegrati, chiunque si batte per affermare i propri diritti e per la difesa dei territori».
di Redazione
foto: ilmessaggero.it
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