Alessio Mecozzi, Cristian Marassi, Alberto Broccatelli, Maurizio Mazzenga, Luca Novelli: in arte i Mokadelic, gruppo musicale attivo che realizza colonne sonore per il cinema, la tv e il teatro e che ha firmato la colonna sonora della serie Tv Gomorra.
Originalissima la loro musica che da atmosfere post-rock e neo-psichedeliche vira verso dense suggestioni ambientali. Le sinfonie che creano sono talmente intense da essere definite “apocalittiche”.
Chi sono i Mokadelic? Presentatevi.
I Mokadelic sono un gruppo di 5 amici che condividono la passione per la musica da sempre e che col tempo hanno fatto diventare questa passione qualcosa di più grande. Aldilà della musica ognuno di noi fa altre attività molto diverse, dalla psicologia all’antropologia, dal design al suono. All’apparenza cose molto differenti ma che alla fine convergono in quello che facciamo musicalmente.
Come e quando è nata l’idea di unirvi?
L’idea di avere una band c’è sempre stata. Suonare è una modalità espressiva potentissima e tutti noi ne siamo stati investiti in pieno. Da questo ne è nato un incontro nel 2000 tra Alessio, Cristian, Alberto e Maurizio a cui poi si è aggiunto Luca pochi anni dopo. Le prime prove erano lunghissime improvvisazioni strumentali alle quali abbiamo cercato di dare una forma successivamente.
Avete scritto è suonato la ormai celebre colonna sonora di Gomorra. Come è stato comporre quelle musiche dal forte impatto emotivo?
È stata un’esperienza bellissima e molto naturale per noi. Ci siamo sentiti subito a nostro agio anche se sapevamo che il lavoro su Gomorra sarebbe stato diverso da tutti gli altri. Questa chiave di novità ha riguardato il modo in cui riportare la parte emotiva dei personaggi attraverso la nostra musica. In questo modo abbiamo intrapreso un viaggio sonoro che ci ha portato ad esplorare scenari elettronici che non avevamo mai percorso prima.
Che rapporto avete con i social networks?
Siamo presenti su tutti i social networks principali e ne facciamo un utilizzo quasi quotidiano. La nostra attenzione però rimane focalizzata al loro utilizzo come strumento di diffusione, niente di più.
Chi sono i vostri fari musicali?
Ognuno di noi ha provenienze e gusti musicali differenti. Spesso ci confrontiamo sugli ascolti del momento e da li nascono nuovi ascolti. Alcuni di noi ascoltano e provengono da esperienze Rock di matrice anni ’70 altri dal Post-Rock anni ’90, ma nei nostri ascolti c’è anche molto altro, dal cantautorato italiano alla musica ambient.
Come nasce la composizione di un brano musicale?
Non c’è una vera propria regola. Dipende molto dal momento e dall’ispirazione. A volte abbiamo un approccio live, per cui si improvvisa in sala e da questo poi si tiene ciò che ci convince e si rilavora. Altre volte abbiamo un approccio più da studio e partiamo quindi da un’idea nata da uno di noi per svilupparla in gruppo.
Siete romani e vivete a Roma. Che cosa rappresenta per voi la capitale?
Roma è la città che ci ha accolto musicalmente, pur non essendo tutti romani. È stata ed è stimolo e fonte di ispirazione. Abbiamo quindi con questa città un amore e una riconoscenza veramente importante.
Che cosa consigliereste ad un giovane che voglia intraprendere la carriera musicale?
Dispensare consigli non è semplice. Certamente credere in quello che si fa ed essere attivi a prescindere dalla moda è un elemento che può aiutare a essere indipendenti e sempre convinti di quello che si è fatto e di quello che si vuole intraprendere. Direi poi che la musica offre l’opportunità di essere una fonte infinita di strade e cambiare ogni tanto consente di sentirsi vivi.
Che cosa volete fare da grandi?
…a che età si diventa grandi? Può essere che siamo già oltre…
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