Durante la manifestazione Cremona Musica, ha destato una certa curiosità l’iniziativa di Claudio De Nardo. L’imprenditore trevigiano, appassionato di strumenti a tastiera, ha fondato l’associazione Antiqua Vox, che promuove ed esalta il ricco patrimonio trevigiano di strumenti musicali antichi, con grande attenzione verso l’organo.
Che cosa ci vorresti dire su Antiqua Vox? Da cosa è nata e quando?
Antiqua Vox nasce innanzitutto da una passione per l’organo a canne e più in generale per tutti gli strumenti a tastiera.
Treviso, la città in cui abito, è ricchissima di strumenti antichi e di organi in particolare, sia di costruzione recente, sia di patrimonio storico. Sono strumenti che danno la possibilità di eseguire un repertorio che va dal Rinascimento alla musica dei nostri giorni. Strumenti che spesso, ahimè, non sono sempre sfruttati, quindi la finalità e missione di Antiqua Vox è proprio quella di farli conoscere e di conseguenza far conoscere anche la figura dell’organista, che è un musicista di tutto rispetto, e soprattutto la musica per organo: ancora non si rende merito a questo vastissimo repertorio che ha grandissimi nomi.
Esiste già una rassegna a cui hai pensato e hai organizzato. A chi è rivolta e che tipo di musicisti suonano?
Noi abbiamo due rassegne all’anno. La prima che si chiama “Pagine d’organo” è dedicata ai giovani organisti internazionali, che provengono da tutta Europa e in alcuni casi anche da fuori, talentuosi vincitori di concorsi o ragazzi che si sono distinti nel panorama musicale. La rassegna si tiene nella chiesa di San Giuseppe a Treviso, dove c’è uno strumento splendido, un organo di recente costruzione a tre tastiere degli organari Dell’Orto Lanzini di Novara, che è stato costruito proprio pensando ai modelli dell’arte organaria alsaziana, quindi uno strumento che si presta ottimamente all’esecuzione del grande repertorio bachiano e anche del repertorio Classico francese.
È un patrimonio trevigiano che purtroppo non è ancora molto conosciuto.
Anche se devo dire che tutti gli strumenti che ci sono a Treviso – in particolare pensiamo che solo all’interno delle mura cittadine ci sono ben sei strumenti del Callido di scuola veneta, quindi una densità che ci invidia tutta Europa – richiamano molto spesso classi dei conservatori stranieri che vengono in visita proprio per delle masterclass sui nostri strumenti storici.
Avete un obiettivo a breve termine importante di cui ci vuoi parlare?
Vorremmo innanzitutto consolidare sempre di più queste rassegne già concretizzate, che vedono già da anni crescere sempre di più il numero di partecipanti.
Una cosa interessante è che anche in questo settore, che dobbiamo considerare un po’ di nicchia, la proposta graduale con questo taglio educativo alla fine dà i suoi frutti. Noi siamo soddisfatti e contenti di vedere che ai nostri concerti la partecipazione del pubblico è sempre più numerosa e il gradimento ci ritorna anche nei social e nella stampa.
Per quanto riguarda invece il pubblico di giovani?
Ahimè questo è un tasto un po’ dolente, una sfida che cerchiamo di cogliere.
Purtroppo il pubblico è un po’ avanti con l’età, anche se cominciano a partecipare i giovani più sensibili a questo ambiente. Credo che si debba proprio studiare una modalità di proposta più immediata, più fresca, per togliere un po’ quella patina di vecchio che si attribuisce all’organo. Credo sia importante far musica, far conoscere, suonare e portare alla gente queste note e questo suono affascinante perché finché non si conosce, naturalmente, non si può amare.
Ci diresti il sito che possiamo consultare per avere delle informazioni in più su queste rassegne e soprattutto sul patrimonio organistico di cui abbiamo parlato?
C’è il nostro sito www.antiquavox.it e naturalmente la nostra pagina Facebook dove noi riportiamo tutti gli eventi con foto e filmati. Il nostro sito si sta ancora perfezionando e conterà tutta una serie di audio-video che noi puntualmente facciamo per ogni nostra manifestazione.
Il prossimo appuntamento che ci vuoi segnalare del festival?
Inizierà “Pagine d’organo 2019″ con altri tre bravissimi giovani vincitori di concorsi e poi ci sarà un’altra novità di quest’anno che è una grande rassegna internazionale con dei nomi prestigiosi che però non vi dico ancora! – Non si svelano – Che vedrà come protagonista, invece, il clavicembalo storico custodito nel Museo Civico di Treviso e che è stato oggetto di un restauro portato avanti da Antiqua Vox, un clavicembalo preziosissimo della fine del ‘Seicento, attribuito a Mattia di Gand, cembalaro fiammingo che ha lavorato anche in Italia. Lo strumento è stato restituito ai trevigiani anche grazie alla nostra passione e alla concreta esperienza che abbiamo fatto. Sarà una rassegna di grandi musicisti che vedrà protagonista il cembalo ma non solo, anche altri strumenti antichi.
Bellissimo, quindi questo significa che è un progetto di musica antica che prevede delle collaborazioni anche con diverse famiglie di strumenti.
Sicuramente, noi cerchiamo con Antiqua Vox di offrire sempre la qualità dei nostri progetti e delle nostre proposte, quindi l’apertura ad interpreti internazionali ma soprattutto la collaborazione con competenti e con artisti esperti: infatti il direttore artistico della rassegna del clavicembalo sarà il Maestro Andrea Marcon, nostro trevigiano molto conosciuto che tra l’altro ha guidato tutta l’esperienza del restauro.
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