Stefano Di Marino, classe 1961, è Milanese doc uno scrittore e traduttore italiano.
Laureato in giurisprudenza, decide però di seguire la sua passione per la letteratura thriller, il noir metropolitano d’azione e l’horror. Nel 1989 entra a far parte della redazione della rivista fantascientifica Urania. Nel 1993 inizia a lavorare come traduttore, sceneggiatore di fumetti, autore e consulente. Attualmente dedica tutta la sua attività alla scrittura creativa.
Nel 2008 inizia la sua collaborazione con la collana Il Giallo Mondadori con “Un uomo da abbattere”, primo romanzo della trilogia “Montecristo”.
Attualmente svolge l’attività di scrittore, traduttore, saggista free lance. Collabora con le principali riviste on line di thriller e noi e tiene corsi di scrittura in vari centri culturali. È ideatore e curatore della rivista digitale ACTION realizzata da dbooks.it edizioni. per Delos Digital scrive e coordina la collana DREAM FORCE
Scrive i suoi romanzi sia come Stefano Di Marino che usando vari pseudonimi (di cui il più noto è Stephen Gunn, con cui firma la famosa serie de Il Professionista)
È stato maestro di Thai boxe, Kickboxing, Savate e Taiji. Alla passione per le arti marziali ha dedicato anche vari saggi e manuali.
Elencare i suoi romanzi sarebbe troppo lungo. Citiamo solo i più recenti: IL PALAZZO DALLE CINQUE PORTE (Gialli Mondadori), MOSAICO A TESSERE DI SANGUE (Ed. ), TUTTI ALL’INFERNO (Novecento-Calibro 9).
Lo abbiamo intervistato per inliberta.it
1 . Stefano, fai lo scrittore di professione. Raccontaci in breve la tua giornata tipo.
SDM. MI piace pensare di non adagiarmi nella routine ma è anche vero che l’attività del narratore richiede dedizione e impegno continuo. In totale scrivo narrativa per quattro o cinque ore al giorno, un solo romanzo o racconto per volta e dedico il resto della giornata lavorativa ad articoli e traduzioni. Avendo il privilegio di lavorare in casa posso permettermi di avere qualche momento libero in più che dedico alle attività sportive che mi appassionano sin da ragazzo. Il tempo per eseguire una ‘ forma ‘ di Tai ji o di allenarmi per un’oretta seguendo un workout tra fitness e arti marziali che ho creato io stesso lo trovo sempre. Per l’umore e la creatività sono attività perfette. E la notte’ è tutta da vivere… Scherzi a parte, l’attività di narratore richiede anche molto contatto con il pubblico, presentazioni e appuntamenti ai quali partecipo sempre con grande soddisfazione.
2 . E’ da tutti riconosciuta la tua grande capacità di descrivere un luogo con pochi tratti. Due righe e la giusta aggettivazione e il lettore si trova a Bangkok o a Venezia. Come scegli i luoghi in cui far muovere i tuoi personaggi?
SDM. Sono sempre stato un ‘curioso’ e un viaggiatore. Ho avuto la fortuna di girare il mondo e continuo a farlo ogni volta che posso, cercando di catturare delle emozioni. Molte volte le ambientazioni stabiliscono il ritmo e il tono delle storie e non viceversa. Mi piace immergermi e portare con me il lettore in luoghi che amo.
3 . Per chi ti segue, e sono in molti, i tuoi libri hanno due marce: azione mozzafiato senza tregua su Segretissimo e sempre dinamici, ma con maggiore respiro i Gialli. Dalla parte dello scrittore cosa è più soddisfacente? Quale delle due modalità ti appartiene di più?
SDM. Di fondo ho sempre seguito il ritmo dell’Avventura che è, ammettiamolo, un po’ più frenetico e si adatta meglio a Segretissimo. Ho scoperto negli anni invece il piacere di raccontare anche storie nelle quali l’atmosfera diventa se non predominante quantomeno fondamentale per scandire gli avvenimenti. Di fatto nelle spy story procedo anche più rapidamente nella lavorazione, forse perché ne ho scritte moltissime. I Gialli li assaporo lentamente, controllando spesso ogni frase o passaggio. Diciamo che sono fasi complementari. Anche se per tre quarti la mia produzione resta …action…
4 . Da donna e tua lettrice permettimi di dirti che mi è piaciuto molto “Il palazzo dalle cinque porte” il giallo veneziano con il personaggio di Bas Salieri. L’atmosfera è misteriosa e il ritmo quasi sensuale, spero che avrà un seguito. Tu che dici?
SDM. Sicuramente il personaggio di Bas ha lasciato una traccia nella mia immaginazione. Volevo un personaggio diverso dal Professionista e ho cercato di metterci quelle parti di me che avevo tralasciato nei romanzi di avventura. Bas ha già vissuto una mini avventura in ‘Una notte tra le ombre’ su Confidenze e sta affrontando la sua seconda indagine. È , però, un lavoro lungo e laborioso…
5 . Ho letto in un articolo che uno scrittore si sente un po’ come un padre per i suoi personaggi. Chi di loro ti ha fatto soffrire di più? Perché? (puoi scegliere più di 1 e anche un cattivo)
SDM. Il personaggio che ha fatto soffrire di più un mio protagonista (quindi anche me che un po’ trasfiguro la realtà nella fiction) è stato quello di Laura in “L’ombra del Corvo”. Donna amata e traditrice ma al tempo stesso inattaccabile. Una ferita. Poi trai comprimari mi è spiaciuto moltissimo per Gregor, un amico del Prof che vedemmo malato ma ancora disperatamente convinto di potercela fare in “Campi di morte” e poi citato come ormai defunto in “Pietrafredda”. Il suo ruolo finiva lì, ma di farlo morire in scena, proprio non me la sono sentita.
6 . Sai che non possiamo non parlare del tuo personaggio più famoso: il Professionista! Chance Renard è un mercenario-gentiluomo, grande seduttore dal cuore duro. La serie è arrivata a più di 50 episodi, un record. Ti avranno chiesto mille volte quanto ti somiglia Chance Renard, io invece vorrei sapere se nel corso degli anni, lui si è avvicinato a te o tu ti sei avvicinato a lui. Il Professionista di oggi somiglia di più o di meno a Stefano Di Marino di quando la “vostra” avventura è iniziata?
SDM. Una bellissima domanda. Quando ho iniziato a scrivere le storie di Chance non sapevo quanto sarebbe durata. C’era qualcosa di me ma non più del solito. Negli anni invece c’è stato, almeno a livello psicologico, un percorso di avvicinamento. Fondamentalmente mi sono trovato sempre di più a condividerne certi atteggiamenti, modi di pensare. Un po’ mi ha influenzato, anche se vive in un mondo che non è esattamente il nostro (meno male… per noi).
7 . Le donne del Professionista. Sono molte, ma solo alcune sopravvivono nel tempo. Sono personaggi forti e spesso spietati più di lui. Ti ispiri a persone reali o sono pura fantasia? Quale di queste donne vorresti fosse reale?
SDM. Le donne sono una colonna portante della serie anche se questa è dedicata fondamentalmente a un pubblico maschile. Alcune sono figure reali ovviamente un po’ trasfigurate e negli anni ormai dotate di vita propria. Pensa che Antonia fu ispirata da una nota pornostar modenese che incontrai nel 2003. Una donna simpatica, forte, aggressiva e tenera a suo modo. Antonia oggi ha conservato alcune caratteristiche ma, alla fine, è anche un personaggio che si è evoluto. La Bimba invece è un curioso mélange tra persone reali e donne che avrei voluto incontrare. Ha un carattere complesso. Come Mimy Oshima che è fisicamente ispirata a un’attrice giapponese degli anni 80 (Yukari Oshima) ma che poi è diventata qualcos’altro. L l donna dei miei romanzi che vorrei fosse reale è proprio Mimy Oshima
8 . Quale dei tuoi romanzi vorresti vedere al cinema? Ti va di ipotizzare un casting?‘
SDM. Mi sarebbe piaciuta una miniserie all’americana di “Montecristo”(in tutto erano 900 pagine) con Daniel Craig nel ruolo di Dario Massi.
‘Il palazzo dalle cinque porte” potrebbe essere invece uno sceneggiato di quelli che si realizzavano negli anni 70, stile ‘Il segno del Comando’. Bas non ha precisamente il viso di un attore, è un mix di varie idee, se dovessi pensare a un interprete direi Vincent Cassell, mentre Martina potrebbe essere la Suzy Kendall dei tempi di ‘ L’uccello dalle piume di cristallo’ e il vicequestore Panitta è sicuramente Ugo Tognazzi, uno dei miei attori italiani preferiti di sempre.
E pensa che io Bas lo “vedevo più tenebroso…
9 . In Italia ci dicono che molti scrivono e pochi leggono. Un consiglio agli scrittori esordienti.
SDM. Leggere, leggere, leggere. Scrivere, scrivere, scrivere.
Ora qualche domanda stile Le Jene:
10 . Ultimo libro letto: La Foret des Ombres di Frank Thillez
11 . Ultimo film visto The Raid 2 di Gareth Evans
12 . La tua vacanza ideale. Hong Kong-Macao (d’inverno) – Non vale: lì è estate!
13 . La tua ultima vacanza : Parigi – Dire che non ti sei trattato male!
14 . Le 3 cose che guardi in una donna. Gli occhi, il seno, le mani (sì, lo so , sono un maschilista!) – Direi piuttosto un gentiluomo
15 . Bionda o bruna? Per la verità rossa, ma adesso bionda è perfetta.
16 . Reggicalze o autoreggenti? Reggicalze, ma anche le autoreggenti e francesine vanno bene. Mai collant…
17 . La cosa più folle che hai fatto per una donna. Cercare di convincerla di essere davvero innamorato (inutile, se non lo capisce da sé o non gli interessa c’è poco da fare…)
18 . La cosa più folle che hai fatto in generale (fra quelle che si possono raccontare). Seguire il mio sogno di diventare narratore (ho fatto bene, ma che fatica…)
Hai fatto benissimo! E noi te ne siamo grati! Continua a perseguire il tuo sogno e ad alimentare i nostri…
Grazie a Stefano Di Marino per il tempo che ci ha dedicato e un mio ringraziamento personale a nome di tutte le bionde!!
di Patrizia Calamia
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