La notizia sta facendo il giro del web: Israele è il solo stato al mondo in cui ci sono più alberi rispetto ad un secolo fa. Una notizia non solo piacevolmente in controtendenza, ma talmente rara da suscitare più scalpore di un articolo da stampa scandalistica. Abituati come siamo a leggere dati negativi e presagi di peggioramento dello stato di salute della Terra, di fronte ad un fatto del genere la prima reazione è quasi di stupore: “Sarà vero?” e “Ma come è possibile?”.
E’ presto detto.
Il merito è soprattutto dell’organizzazione ambientalistica più antica del mondo, la Keren Kayemeth LeIsrael (KKL), che dal 1959 si occupa di raccogliere fondi da destinare alla piantumazione di nuovi alberi: 15 euro per un albero, 4mila per un’intera foresta, 75 per l’acquisto di una quota idrica per l’irrigazione.
Nell’ultimo secolo in Israele sono cresciute 230 milioni di piante, di cui circa 170 milioni sono state donate dal KKL, e sono stati istituiti oltre mille parchi naturali. Oggi le foreste ricoprono 160mila ettari di terreno e sono bagnate da 220 dighe e bacini.
Israele all’avanguardia nella protezione dell’ambiente quindi, necessità vitale qui più che altrove: il deserto del Negev incombe, minacciando la sopravvivenza del piccolo stato mediorientale. Le foreste non assorbono solo l’inquinamento, ma aiutano ad elevare il livello di umidità, assicurano una media costante di piogge e contengono l’innalzamento delle temperature di circa quattro gradi. Si è addirittura scoperto che le conifere piantate ai margini del deserto sono in grado di assorbire livelli di carbonio maggiori rispetto ad altre aree del globo.
Gli stessi vertici israeliani si sono conquistati il titolo di Green Government, dal nome di un pacchetto di leggi approvato nel 2009 e chiamato appunto “Green Government – efficienza ambientale dei ministeri del Governo”, che impegna i governi presenti e futuri a promuovere un uso moderato di acqua, energia elettrica, carta e imballaggi e aumentare l’uso di materiali da riciclaggio. Dal punto di vista legislativo, a destinare fondi pubblici per la salvaguardia dell’ambiente e la promozione dei prodotti ecologici. Queste norme, unite al fatto che Israele è all’avanguardia nella raccolta delle acque piovane e nel recupero di quelle usate, ne fa un esempio da imitare nell’ambito della lotta alla desertificazione del pianeta.
Eleonora Alice Fornara
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