Quando una donna ha vent’anni, un figlio la deforma. Quando ne ha trenta, la conserva. Quando ne ha quaranta la ringiovanisce. (Léon Blum)
Non sappiamo esattamente quale età della sua vita stesse attraversando Jade Beall quando decise di pubblicare le sue foto su facebook. Ciò che sappiamo è che quelle foto parlavano di lei e delle sua maternità. A cinque settimane dalla nascita del suo primo figlio, la Beall ha raccontato, attraverso degli autoscatti, il suo corpo che cambiava giorno dopo giorno, grazie a quell’evento naturale ma assolutamente magico che è l’essere madre. I suoi scatti hanno avuto un enorme successo, forse perché, per la prima volta, una donna ha descritto corpi non classicamente perfetti e scultorei, ma di corpi pieni di significato. Le cicatrici, le smagliature, i chili di troppo. Ogni imperfezione, è stata fotografata, perché vissuta come un ricordo da custodire gelosamente poiché rimandava a quell’evento speciale.
Le fotografie della Beall, che hanno sovvertito l’idea della bellezza, hanno fatto il giro del web, così quegli scatti, non più privati e non più segreti, sono diventati un modo per condividere con altre donne il momento più significativo della loro vita. Tante mamme si sono unite al grido, diventato un coro, della “mamma coraggio”. Queste stesse mamme hanno inviato alla Beall le loro foto, raccontando molto spesso, anche le loro storie. Quella semplice condivisione, oggi, è diventato un libro dal titolo “ A Beautiful Body Project”. Il suo scopo, lo ha ben spiegato la stessa autrice: “Vorrei che servisse da medicina, che potesse sanare le madri di tutto il mondo. Tutte coloro che si sentono brutte o inadeguate, per aver perso peso, per averne preso troppo. Abbiamo la capacità di sentirci degne e meritevoli, di credere che siamo belle”.
di Silvia Trupo
foto: A Beautiful Body Project
quest’articolo mi riguarda da vicino, perché la mia Eva, nonostante mi abbia fatto prendere solo 9 chili, mi ha lasciato qualche smagliatura di troppo e una pancetta quasi impossibile da buttar giù. mi guardo allo specchio la sera, dico davanti a mio marito “madò, che panza, che botola, io ero così magra…” e un po’ ironizzo, un po’ mi mortifico. perché i modelli che vediamo in tv sono tutti di super mamme magrissime e piattissime dopo un mese dal parto, e noi dopo due anni ancora combattiamo con il rotolino e la cellulite sui fianchi (sui fianchi??? perché esiste la cellulite sui fianchi?), maledicendo il troppo poco tempo che abbiamo a disposizione per andare almeno due giorni in palestra. eppure quella panzetta un po’ mi inorgoglisce, perché rappresenta una cosa bellissima, mia figlia, che oggi guardo crescere a vista d’occhio e che non riesco a credere, che fino a due anni fa era lì dentro. un po’ mi inorgoglisce perché rappresenta sforzi, sacrifici, dolore, fatica, qualcosa che non credevo di essere in grado di sopportare invece… ehi, tutte ce la possiamo fare. poi arriva mio marito e mette la ciliegina sulla torta dicendomi “ma sei così morbida, così donna, così sexy…prima eri troppo magra, spigolosa…” e allora la pancetta diventa meno pesante da portare! <3
Quello che dici è straordinario, perchè lo dici da mamma e da donna…. Purtroppo non Sono ancora mamma, ma credo che proverei, e proverò, le stesse cose che provi tu. Credo che ogni cambiamento fisico, venga messo in secondo e terzo piano, quando vedi tuo figlio o tua figlia crescere insieme a te e grazie a te. Grazie per la tua testimonianza, preziosa…. <3