“Ahi! Dannazione Jessup, il castoro mi ha morso!”
Cinque minuti fa era preoccupato, ma un minuto dopo Jessup aveva già virato sull’ insofferenza verso il cugino Kyle.
Jessup vuole bene a suo cugino, tra i due c’è più un rapporto zio-cugino che cugino-cugino, perché Jessup ha 10 anni di più ed è più sveglio; prova ne sia il fatto che Jessup, per quanto viva da che ne ha memoria nello stato dei castori, l’Oregon, non è mai stato morso da uno di questi.
Per Kyle invece è la seconda volta e Jessup inizia a pensare che non sia un caso e che potrebbe essere un cattivo segno.
Il piano è abbastanza semplice: c’è questa piccola cittadina, Reedsport. Lì nessuno li conosce. C’è una fiera del legno e si possono mescolare alla gente senza dare nell’occhio. La fiera dura tre giorni, ogni notte una fase del piano.
La prima notte Kyle, il cui unico talento è quello di conoscere le piante e le loro virtù, mescola alla carne delle polpette una bacca canadese dal nome impronunciabile, che provoca forti problemi di stomaco. I cani di Mr. Gill sono stati male. Si rimetteranno completamente in pochi giorni, ma le autorità sanitarie locali non lo sanno ancora e li hanno messi in quarantena temendo un’epidemia di non si sa cosa.
Così, la seconda notte, non ci sono cani. Jessup scavalca il cancello di Mr. Gill, che è un po’ sordo, e Kyle fa da palo mentre Jessup manomette il generatore.
Sì, perché dovete sapere che Mr. Gill è un collezionista di libri antichi e a Jessup è stato commissionato il furto di un pezzo da 80mila dollari. Così si è portato dietro il cugino, che è stato morso dal castoro proprio mentre la luce della stanza da letto del padrone di casa si spegneva.
E’ la terza notte, quella in cui prenderanno il libro.
Kyle controlla i paraggi mentre Jessup si avvicina al vecchio palo della luce collegato alla casa, lo scala e con le cesoie taglia la corrente alla villa, stranamente nessuna scintilla.
Normalmente sarebbe entrato in funzione il generatore che avrebbe alimentato l’allarme, ma Jessup, come abbiamo detto, l’ha manomesso.
Tende l’orecchio, nessun rumore.
Scavalcano il cancello, Kyle si strappa i pantaloni, la porta è massiccia e vecchia, scassinarla è un problema da poco. Clik. Aperta.
Entrano, a destra c’è la libreri… Ueee! Ueee! L’allarme!
Jessup è allibito: ma non avevano staccato tutto?!? Come è possibile? Nel frastuono della sirena Kyle ritorna con un libro in mano e urla: “Jessup, la porta della biblioteca è chiusa a chiave, ma ho trovato questo opuscolo. Dice che qui davanti, sul mare, ci sono delle boe giganti, chissà allora le barche come sono grandi! Mi porti a vederle?”
“…”
Al processo Jessup resta muto, Kyle invece ha una domanda: Vostro onore, le boe giganti sono per le barche giganti?” Il giudice per un attimo pensa di aggiungere “oltraggio alla corte” ai capi di imputazione, ma capisce che l’imputato non è in malafede e, pietoso, gli spiega tutto: “Deve sapere che al largo di Reedsport la Ocean Power Technology ha installato* una decina di oggetti simili a boe. Come nei galleggianti che si usano per pescare c’è una parte che si vede e una sommersa. Ecco, quella sommersa, che è lunga 30 metri, è un cilindro, stabile. Dentro al cilindro c’è un pistone che va su e giù tirato e spinto dalla testa galleggiante, che segue invece il saliscendi delle onde. Il pistone è collegato a un generatore che riversa l’energia nella rete elettrica. Il sistema alimenta un migliaio di case, tra cui quella di Mr. Gill. In sostanza, l’antifurto è scattato lo stesso perché avete tagliato l’inutilizzato cavo della vecchia rete elettrica, quello nuovo è interrato e arriva dal lato ovest della casa. Ha capito?”
“Ok… ma le barche?”
“…”
*Autorizzazione all’installazione ottobre 2012, il racconto si colloca quindi in un ipotetico prossimo futuro.
di Luca Munaretto
foto: renews.biz
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