“La realtà supera la fantasia”. La frase ricorre nei dialoghi della gente, nei servizi televisivi, nelle cronache giornalistiche. La si pronuncia quasi sempre in riferimento a eventi imprevedibili e catastrofici, tragedie collettive o drammi individuali.
Due esempi per tutti, entrambi episodi occorsi in America. Alcune settimane fa l’omicidio in diretta di una giovane cronista ripreso dallo stesso omicida e postato su Facebook. E poi l’11 settembre, una data che ha cambiato il mondo. Ieri, 11 settembre, a New York la realtà ha superato la fantasia. Ma questa volta lo ha fatto regalando a noi italiani e al mondo intero una notizia positiva, bellissima e straordinaria al tempo stesso.
Due donne italiane hanno battuto le avversarie nelle semifinali dell’US Open di Flushing Meadows, la gara di tennis più importante degli Stati Uniti, una delle quattro facenti parte del “Grande Slam” insieme a Wimbledon a Londra, Australian Open a Melbourne e Roland Garros a Parigi. Il piccolo grande miracolo lo si deve alla bravura e alla tenacia di due tenniste entrambe pugliesi, altra combinazione singolare, più unica che rara, la brindisina Flavia Pennetta e la tarantina Roberta Vinci. Hanno rispettivamente battuto Simona Halep, rumena, n. 2 del mondo e nientedimeno che Serena William, americana, da anni la numero 1. Per questa il sogno del Grande Slam (la vittoria nello stesso anno solare dei quattro tornei citati, ndr) si è infranto dolorosamente. Ma perdere o vincere sono eventi connaturati e imprescindibili dello sport come della vita. La vittoria stavolta ha voluto premiare l’Italia e l’ha fatto due volte.
La conquista della finale da parte delle nostre due connazionali ha quasi dell’incredibile e non può che riempirci di gioia. Due donne italiane in una finale mondiale di uno sport molto amato e popolare. Due donne che rappresentano il meglio che l’Italia sa produrre e che ci riempiono di orgoglio. Stasera alle nove le vedremo una contro l’altra, amiche e rivali di sempre, e c’è da starne certi, ci regaleranno grandi emozioni.
Un grazie di cuore a Flavia e Roberta. Che vinca la migliore.
Comunque vada, vincerà l’Italia.
di Pasquale Episcopo
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