È arrivata in serata la nota del ministro del lavoro Elsa Fornero in cui si “invita la Fiat a soprassedere all’avvio della procedura di messa in mobilità del personale in attesa della verifica di una possibilità di dialogo che non riguardi solo il fatto specifico, ma l’insieme delle relazioni sindacali”.
La Fiat aveva infatti comunicato l’avvio di una procedura di messa in mobilità per 19 operai della Newco di Pomigliano d’Arco per rispettare l’ordinanza della Corte d’Appello di Roma che la obbliga ad assumere altrettanti dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom che hanno presentato ricorso per discriminazione. Nella nota l’azienda comunicava che “Non essendoci spazi per l’inserimento di ulteriori risorse” si vedeva “costretta a provvedere alla riduzione di altrettanti dipendenti”.
Ad aggravare la mossa il fatto che i 19 lavoratori di Pomigliano potrebbero non essere in possesso dei requisiti necessari per godere della mobilità. Il segretario nazionale Uilm, Giovanni Sgambati, fa infatti notare come le prime assunzioni dello stabilimento di Pomigliano abbiano avuto inizio solo nel novembre 2011, molti dei lavoratori non avrebbero dunque raggiunto dei 12 mesi di anzianità aziendale previsti dalla legge per poter godere dell’indennità.
La mossa ha scatenato le reazioni della Fiom e degli stessi lavoratori che dovrebbero essere assunti a novembre. “E’ proprio una vergogna, Marchionne non perde occasione per cercare di dividere i lavoratori.” Ha dichiarato uno di essi, Mario Costanzo. Anche il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha commentato a Sky tg24 “Non entro nel merito di decisioni interne, ma non mi è piaciuta la mossa che è stata fatta”.
di Redazione
Foto: notizie.it
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