È previsto per aprile il secondo volo nello spazio del razzo europeo Vega dopo il debutto del febbraio 2012.
Il razzo avrà a bordo il satellite Proba-V dell’Agenzia spaziale europea (Esa) capace di effettuare un rilievo della vegetazione. Il razzo sarà guidato da un sistema di controllo messo a punto da studiosi italiani.
Vega è il primo veicolo interamente realizzato in fibra di carbonio, e gli studenti del master in satelliti dell’Università La Sapienza di Roma, guidati dal professore Paolo Gaudenzi, guardano con interesse alle sue potenzialità. Proprio questi ultimi hanno infatti proposto l’utilizzo futuro del vettore per la messa in orbita di un satellite per le telecomunicazioni del peso compreso tra mille e 2mila chilogrammi. Il peso, molto ridotto se paragonato al peso degli altri satelliti, sarebbe consentito da un sistema di propulsione non più chimico, ma elettrico che consentirebbe di avere molto più carico utile a bordo pesando solo il 10% del peso complessivo del satellite.
Il motore elettrico, rispetto a quello chimico, presenterebbe il vantaggio della lentezza: la spinta è molto più debole ed il satellite, per raggiungere l’orbita posta a 36mila chilometri dalla terra, dovrebbe viaggiare per oltre sette mesi aumentando il rischio di incorrere in detriti, ossigeno atomico o interazione con le fasce di Van Allen. Gli studenti affermano tuttavia di aver già scongiurato questo tipo di pericoli.
Il satellite potrebbe consentire la trasmissione televisiva ad alta definizione e servizi di comunicazione a banda larga.
di Redazione
foto: link2universe.net
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