La Spagna prenota un posto per la finale della Confederations

ALLIANCE - EURO 2012  - SPAGNA - IRLANDAA riguardare la partita di esordio con l’Uruguay viene da chiedersi come abbia fatto, la Spagna, a vincere “solo” per 2-1. Qualità di palleggio, rapidità, tecnica, inventiva. Tutto. Le Furie Rosse, sul campo di Recife, diventavano difficili da seguire anche per chi guardava la televisione, non solo per gli sfortunati giocatori di Tabarez. Ciò che mette gli spagnoli, ormai da qualche tempo, una spanna abbondante sopra agli altri, è la facilità con cui affrontano ogni singolo impegno.

Sarà l’organico invidiabile (contro l’Uruguay in panchina c’erano nomi come Mata, Silva e Torres, solo per citarne alcuni), sarà che lo zoccolo duro della nazionale è composto da elementi di quel Barcellona da favola o di quel Real Madrid che ad oggi è secondo solo ad una squadra di alieni. Sarà anche, probabilmente, la facilità che ha questa Spagna di passare dal gioco blaugrana a quello delle merengues. Ma più semplicemente, quando si osserva la squadra di Del Bosque, torna sempre in mente un’analogia: il calcio e i calciatori sono come il vino, dipende dalle annate. Beh, quelle di questa squadra sono state e restano annate eccellenti che hanno regalato al palato dei gourmet di calcio dei prodotti che difficilmente potranno essere dimenticati.

Gli iberici hanno vinto Mondiali ed Europei consecutivamente: oggi hanno la chance di poter dire la loro anche in questa Confederations Cup, nel paese, il Brasile, noto ai libri di storia come la patria del pallone e della fantasia. Il prossimo anno staremo ancora qui a commentare l’ambasciatrice di questo magico sport. E con tutta probabilità, non sarà verdeoro e tantomeno parlerà portoghese…

di Emiliano Magistri

foto: Sport e Motori

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