La speranza di un pianeta verde

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Le statistiche dicono che in ottobre saremo 7 miliardi. Nel 2100 la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi, per gran parte concentrata in Africa.

Cosa significherà tutto questo per il nostro pianeta? Le previsioni sono a dir poco preoccupanti.

I problemi più evidenti si avranno negli approvvigionamenti di acqua e di cibo per le zone del pianeta storicamente più colpite da siccità, disastri naturali, epidemie che, guarda caso, sono spesso le più popolose: Corno D’Africa, Nigeria, India e Cina.

Ma l’aumento demografico non pone problemi solo dal punto di vista della nutrizione. Aree sempre più vaste accrescono il proprio livello di benessere, mentre quelle notoriamente povere lo diventano ancora di più, dilaniate da lotte intestine per il controllo delle scarse risorse naturali. Qui le poche attività redditizie, come la raccolta dei diamanti, vanno a nutrire un mercato illegale che vale fiumi e fiumi di dollari. Dollari che, neanche a dirlo, provengono dai paesi più ricchi.

Anche l’aumento del benessere nei paesi in via di sviluppo non va guardato con leggerezza. Chi per millenni si è nutrito di riso ora vuole la carne, chi sopportava il freddo e il caldo pretende riscaldamento e condizionatori, le case si riempiono di televisioni, lavatrici, lavastoviglie, cellulari, le città di automobili. Le emissioni di Co2 aumenteranno ancora in pochi anni, le temperature saliranno, la desertificazione di alcune zone e l’innalzamento del livello dei mari in altre sconvolgeranno interi ecosistemi.

Insomma, la catastrofe è inevitabile?

Io penso di no. Penso che proprio noi, che viviamo in una parte del mondo abituata al benessere e alla prosperità, possiamo davvero fare molto.

Noi che da decenni ormai ci nutriamo quotidianamente di carne e cibi pregiati possiamo limitarne il consumo o consumare solo alimenti prodotti in filiere controllate e certificate. Noi che siamo assuefatti a concederci ogni tipo di bene di consumo possiamo prediligere elettrodomestici poco inquinanti e auto a basse emissioni.

Questa sezione nasce con l’intento di stimolare alla riflessione sulla tematica dell’ecosostenibilità. Soprattutto nasce dalla convinzione che molti dei nostri comportamenti inquinanti nascono da una scarsa consapevolezza. Tutti, ogni giorno, ripetiamo gli stessi gesti, gli stessi percorsi, senza mai pensare a cosa potremmo fare per renderli meno impattanti. Tutti noi, nel nostro piccolo, possiamo dare una mano al pianeta, mentre lasciamo che le altre parti del globo si sviluppino così come l’Occidente ha fatto secoli fa.

Eleonora Alice Fornara

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Foto: eurandom.altervista.org – zazzle.es

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