Ricomincia la stagione del grande ciclismo su strada con le prime gare di livello internazionale, in cui c’è stata gloria anche per i colori italiani in Australia. Dalla nottata tra domenica e lunedì ci si sposterà in Argentina. Intanto il caso Froome genera tensioni in gruppo.
TOUR DOWN UNDER
Come da ventennale consuetudine è la corsa nella regione australiana Down Under che apre le scene della stagione internazionale, con una breve corsa a tappe che offre spazio ai velocisti con qualche spunto per gli scalatori; la gara si è svolta dal giorno 16 al giorno 21.
Nella prima frazione la volata la vince il tedesco Greipel, portacolori della Lotto Soudal, che si impone su Ewan ed il campione del mondo Sagan, quarta e quinta posizione per gli italiani Viviani e Consonni.
Seconda tappa che vede Ewan primeggiare, a discapito di Impey e di McCarthy. Terza tappa in cui sale alla ribalta Elia Viviani, passato dal Team Sky alla Quickstep; questo cambio di casacca gli garantisce la sicurezza di una squadra che nelle gare a lui congeniali gli permetterà di correre da capitano e con uomini disposti a sacrificarsi per lui, fatto che al team Sky non è accaduto, con Viviani che spesso e malvolentieri doveva fare tutto da solo. Viviani ( immagine di copertina) in volata precede Bauhaus ed Ewan, quarto l’italiano Consonni.
La quarta tappa, con un finale collinare, dava spazio all’azione del campione del mondo Sagan che, dopo una condotta di gara volta all’attacco, faceva la differenza sulla salita (collina) finale avendo lo spunto giusto per battere Impey, terzo posto per Sanchez. In mostra Diego Ulissi, giunto quarto su un percorso a lui congeniale e settimo Pozzovivo, passato alla Baharain Merida per fare da gregario di Lusso a Nibali.
La quinta tappa è quella decisiva, con il classico arrivo in salita a Willunga Hill che, quasi come una tradizione, vede l’azione solitaria del tasmaniano Richie Porte che distanzia di 8’’ il gruppo. La vittoria di Porte però è limitata alla sola tappa, in quanto Impey si piazza secondo e, tenendo conto anche dei piazzamenti nelle tappe precedenti, conquista la leadership della classifica generale, terza piazza per l’olandese Slagter.
Ultima tappa, sempre in volata, che non muta la classifica generale e che vede imporsi nuovamente Greipel, vincitore della prima tappa, battendo ancora Ewan e Sagan, quinto Viviani. Impey si prende la vittoria della classifica genereale, Porte secondo e Slagter terzo.
VUELTA SAN JUAN
Nemmeno il tempo di finire di godersi i panorami australiani che gli appassionati punteranno gli occhi (e la sveglia) sull’Argentina, per la Vuelta San Juan 2018, che si correrà da domenica 21 a domenica 28 gennaio e che ha un carattere diverso dalla corsa australiana visto che prevede più tappe e salite dure.
Le prime due tappe salvo clamorose sorprese sono perfette per i velocisti, mentre già dalla terza ci si creeranno i primi distacchi per via di una cronometro individuale di 15 km, pochi ma che daranno un primo piccolo scossone alla classifica.
L’arrivo della quarta tappa è posto a Villa San Augustin dopo 182 km di gara, con il percorso che porterà i corridori ad affrontare le prime salite di particolare rilievo anche se poste lontano dal traguardo. L’arrivo sembra adatto agli sprinter, ma la parte centrale della tappa favorisce l’eventuale fuga o comunque restringerà nettamente il lotto dei pretendenti alla vittoria di tappa.
Dopo il giorno di riposo i ciclisti affronteranno la tappa chiave della corsa, in cui la salita dirà chi sarà il vincitore della classifica generale. Da San Martin all’Alto de Colorado sono 170 km di gara, più di 2000 metri di dislivello e salita finale di 14 chilometri per arrivare a quota 2650m slm. Affrontare salite come queste in questa parte della stagione sfavorisce gli europei, non abituati in questa parte dell’anno ad avere la condizione migliore per le lunghe salite, ecco perché potremo assistere ad exploit di ciclisti locali.
Le ultime due tappe sono riservate ai velocisti, che si daranno battaglia mentre chi avrà conquistato la vetta della classifica generale dovrà prestare attenzione solo a non incappare in incidenti ed a concludere la gara.
Molti i nomi di peso al via, Nibali e Majka rappresentano i due favoriti per la vittoria finale, anche se sudamericani come Atapuma, Anacona, Sepulveda e Torres potrebbero essere delle sorprese nella classifica finale. Folto anche il lotto dei velocisti ‘’di peso’’, il primo nome è quello del colombiano Gaviria, ma non sottovalutiamo il valore dell’ex campione italiano Nizzolo. Potrebbero fare bene anche Bonifazio e Alafaci. Attenzione anche al Team Lotto Soudal, che si presenta con nomi di primo livello sia per la generale che per le volate, spiccano Keukeleire, Benoot e Van der Sande. In gara ci saranno anche selezioni nazionali: Argentina, Uruguay, Cile, Brasile, Cuba ed Italia, che ne approfitterà per far correre giovani di prospettiva per permettergli di fare esperienza internazionale.
STAGIONE 2018
La stagione appena iniziata vive subito su grandi tensioni e molte attese rivolte nei ciclisti di grande calibro. La vicenda che tiene banco è quella di Froome, che risulta aver superato le dosi consentite di utilizzo di Salbutamolo, un broncodilatatore per asmatici, durante la Vuelta de Espana da lui vinta; la vicenda potrebbe portarlo ad una squalifica anche se non è facile ipotizzare ne la tempistica del giudizio ne l’eventuale pena comminata. Nibali rispetto agli anni passati darà meno peso ai grandi giri, anche se correrà il Tour, per concentrarsi sulla Liegi Bastogne Liegi e soprattutto al mondiale di Innsbruck che prevede un percorso a lui adattissimo, sarebbe l’empireo di una carriera perfetta. Aru è passato dall’Astana al Team UAE Emirates di Saronni, il campione italiano si ritrova al centro di un progetto che lo esalterò nei grandi giri, arrivato oramai alla piena maturità. Dumoulin e Froome dovrebbero correre sia Giro che Tour, mentre la Movistar si presenta al via della stagione con tre capitani top level: Valverde, Quintana e Landa, quest’ultimo in cerca del ruolo di capitano nelle grandi corse a tappe, dopo aver ampiamente dimostrato di poter lottare per vincerne una. Per quanto riguarda le classiche Sagan, Van Avermaet, Kwiatkowsky e Alaphilippe dovrebbero essere ancora gli uomini di riferimento, ma in questo 2018 sicuramente dovranno fare i conti con Moscon, grande talento italiano che già dall’anno scorso ha dimostrato di poter competere nelle classiche monumento (e non solo…) e Matteo Trentin, il quale con il ritiro di sua maestà Tom Boonen ha concluso la carriera di gregario di lusso alla QuickStep divenendo capitano della Mitchelton Scott, sarà sicuramente protagonista. Fase interlocutoria in casa Trek, che dopo il ritiro di Contador promuove a capitano per i grandi giri Bauke Mollema, anche se in molti nutrono dubbi sulla resa di alto livello dell’olandese.
di Yuri Casciato
Foto: Tim de Waele
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