Dopo gli studi al Conservatorio e la laurea in Lettere e filosofia, all’Università di Milano, Sandro Cappelletto ha diretto il settore drammaturgia e didattica del Teatro dell’opera di Roma, ha collaborato con diversi quotidiani nazionali e successivamente con la RAI nella cura di programmi radiofonici ad argomento musicale.
Il celebre musicologo sarà uno degli ospiti della prossima edizione di Cremona Musica, e sabato 29 settembre alle 11, presso la Media Lounge della manifestazione, presenterà il nuovo volume “Musica”, del quale è direttore scientifico, edito da Treccani nell’ambito dell’opera “Il contributo italiano alla storia del pensiero”.
Parteciperà all’incontro anche Donatella Melini, autrice del saggio sulla liuteria italiana all’interno del volume.
Abbiamo intervistato il dott. Cappelletto, parlando di quest’opera e dell’approccio adottato.
Come è nato il progetto di Treccani di dedicare un volume alla musica italiana?
“La sensibilità del professor Tullio Gregory e di Massimo Bray, direttore generale della Treccani, ha permesso di colmare una lacuna. In oltre 90 anni di attività dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana mai era stato dedicato un volume enciclopedico alla musica. Ma questa volta non era possibile continuare a sfuggire. La collana Treccani “Il contributo italiano alla Storia del pensiero” non poteva escludere la musica. Sarebbe stato come voler cucinare la pasta senza l’acqua”.
Quali criteri sono stati adottati per trattare i diversi temi ed argomenti presenti?
“Unire le diverse competenze. I 64 saggi che compongono il volume sono stati scritti da musicisti, compositori, didatti, studiosi e docenti universitari, critici militanti, storici. Una molteplicità di sguardi tenuti assieme da un progetto editoriale teso a mettere in risalto tutto quello che la musica ha dato alla nostra vicenda nazionale, fino a rappresentare in molte occasioni la nostra stessa identità. Mai in una prospettiva di chiusura nazionalista, sempre, invece, in un fitto dialogo internazionale”
Quale apporto offre questa nuova opera, nel panorama delle trattazioni enciclopediche sulla musica italiana?
“Il tentativo è stato quello di raccontare l’Italia attraverso la musica: dall’eredità greco-romana fino alla contemporaneità, festival di Sanremo compreso. Capire quale progetto di egemonia politico-culturale abbia sostenuto l’affermazione del canto gregoriano; ricordare quanto nel Medioevo sia stato fertile il rapporto tra nuova lingua italiana e musica; immaginare e descrivere lo sviluppo della sonorità, del rumore del mondo attraverso i secoli; raccontare l’incredibile ricchezza della vita musicale nelle corti rinascimentali, fino ad arrivare alla nascita dell’opera, all’inizio del Seicento; dare il giusto rilievo alla danza; capire come funziona, oggi, il mondo dello spettacolo in Italia. Come si insegna – o non si insegna – la musica nelle nostre scuole. Saggi tematici si alternano a saggi biografici, dedicati a protagonisti come Palestrina, Vivaldi, Corelli, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini. Ampio spazio è stato riservato al Novecento e al Duemila: come ascoltiamo oggi, in modo attivo o passivo, volontario o involontario? Abituandoci spesso a delle modalità d’ascolto mediocri. Penso a youtube e allo streaming”
Quale è il lettore a cui quest’opera si rivolge? È adatta anche a chi non abbia ancora una competenza specifica in materia musicale?
“Si rivolge a tutti coloro che abbiano desiderio di vivere e condividere questa esperienza magnifica. Il linguaggio di tutti i saggi è tanto accurato quanto comprensibile. Accurato e mai intimorente. Perché il patrimonio della nostra musica non è un bene riservato a pochi eletti: nutre la nostra quotidianità, ancora oggi”.
In un’epoca in cui il sapere è sempre più fruito sul web e in formati diversi da quello cartaceo, come si è adattato il modo di scrivere una simile trattazione?
“Il dilagare di altre modalità di lettura e di conoscenza rende, infine, ancora più necessario il prodotto libro. Fermarsi, concentrarsi. Dedicare la nostra attenzione a un volume ricco anche di immagini, molto curato in ogni dettaglio, grazie alla professionalità della redazione della Treccani. E assai semplice da consultare: l’ “indice esploso” guida il lettore paragrafo per paragrafo all’interno di ogni saggio. Il volume è uscito la scorsa primavera: siamo già alla terza ristampa.”
Il prossimo 29 settembre presenterete quest’opera a Cremona Musica: può darci qualche anticipazione su questo evento?
“Ne parleremo in tre. Il maestro Roberto Prosseda, che ringrazio per averci offerto questa importante occasione di incontro, Donatella Melini, che ha scritto un saggio molto bello sulla storia della liuteria italiana, e non poteva mancare, e io. Per questa particolare occasione, la Treccani ha deciso di offrire ai visitatori di Cremona Mondo Musica un’edizione del volume a prezzo speciale”.
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